Aversa. Due concerti per celebrare Niccolò Jommelli

Nel 250° anniversario dalla morte di Niccolò Jommelli (Napoli, 1774), l’Associazione Alessandro Scarlatti, in collaborazione con l’Associazione Aversaturismo, ricorda il grande compositore con due concerti ad Aversa, città natale del musicista.

Tra i principali esponenti della Scuola Musicale Napoletana, la Scarlatti – presieduta da Oreste de Divitiis – ne celebra il ricordo attraverso il progetto speciale “Costellazione Jommelli”, che propone con il sostegno del MIC e della Regione Campania.

I due concerti si terranno entrambi nell’Abbazia di San Lorenzo ad Aversa (fondata dai Longobardi prima dell’anno Mille), a partire da “Il belcanto di Niccolò Jommelli” (martedì 24 settembre, ore 19.30, ingresso gratuito) che vede la presenza del soprano Maria Grazia Schiavo con l’Orchestra Discantus diretta dal Maestro Luigi Grima.

“Il progetto – sottolinea Tommaso Rossi, direttore Artistico dell’Associazione Scarlatti – propone l’esecuzione di musiche di raro ascolto del compositore aversano, messe in relazione anche con brani di altri autori della Scuola Napoletana”.

Il primo appuntamento è dedicato alla dimensione belcantistica della musica di Jommelli, con un programma che include due sinfonie per archi e un particolare riferimento a uno dei suoi melodrammi più famosi, “Demofoonte”, e alla cantata drammatica “Didone Abbandonata”, entrambe su libretto di Pietro Metastasio.

“Proprio il “Demofoonte” – aggiunge Tommaso Rossi – fu l’opera scelta dal Maestro Riccardo Muti per il progetto dedicato alla riscoperta della grande scuola napoletana del Settecento, che vide proprio Maria Grazia Schiavo nei panni di Dircea”.

Il secondo concerto (Abbazia di San Lorenzo, mercoledì 2 ottobre, ore 19.30) che propone musiche di Jommelli, Bach, Nola e Cafaro, si intitola “Qual giglio candido. Passione e Resurrezione di nostro Signore” ed è affidato all’esecuzione del Coro ed Ensemble strumentale Mysteriun Vocis, diretto dal Maestro Rosario Totaro.

“Ascolteremo la “Agonia di Gesù Cristo” di Jommelli – così Tommaso Rossi – accostata a grandi capolavori della musica sacra di Scuola Napoletana di autori quali Pasquale Cafaro e Antonio Nola, ma anche di Johann Sebastian Bach, evidenziando l’assonanza, fortissima nell’intensità emotiva, della musica del grande compositore sassone con quella del maestro napoletano”.

Niccolò Jommelli, universalmente osannato dai suoi contemporanei, trascorse la vita nei più celebri teatri d’Europa, in particolare a Stoccarda, dove dal 1754 divenne responsabile della Cappella Reale, alla testa di un’orchestra tra le più importanti dell’epoca.

“Inspiegabilmente poco eseguite – conclude Tommaso Rossi – le opere di Jommelli rappresentano un modello compositivo originale che ben coniuga la sua inesauribile vena melodica con il rigore strumentale di estrazione germanica”.

Redazione

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