Giornalisti e operai uniti nella lotta contro John Elkann
Gli interessati, i giornalisti di Repubblica e i metalmeccanici di Stellantis, anche se per motivi diversi, si ritrovano uniti contro John Elkann, editore e ‘padrone’ a seconda dei casi.
Per i giornalisti la libertà di poter svolgere il proprio lavoro senza condizionamenti o invasioni di campo da parte del marketing commerciale; per gli operai di poter mantenere il proprio posto di lavoro in Italia per il futuro.
E’ quanto accaduto oggi con lo sciopero di due giorni proclamato dai giornalisti di Repubblica, e quello che ci sarà il 18 ottobre, con manifestazione nazionale a Roma, indetto dai sindacati dei metalmeccanici sulla crisi dell’auto Stellantis.
Per il direttore della ‘Dire‘, Nico Perrone, tutti gli interessati, anche se per motivi diversi, si ritrovano uniti contro John Elkann, editore e ‘padrone’ a seconda dei casi.
Tema caldo, caldissimo, quello della crisi che vive il mondo dell’auto marca Stellantis che investe anche il Governo Meloni.
Nel frattempo da Stellantis, il cui ad Tavares ha percepito una remunerazione da 36 milioni di euro, sono arrivate solo decisioni che ruotano intorno a contratti di solidarietà, esodi incentivati, ricorso agli ammortizzatori sociali, cassa integrazione, offerte ai lavoratori italiani di andare a lavorare in Polonia, produzione in calo, effetti devastanti a cascata sulle imprese e sui lavoratori dell’indotto.
Un prezzo salatissimo.