Hezbollah, strage cercapersone: ecco perché tutti li usano

8 morti e 2.750 feriti: è il bilancio provvisorio della strage avvenuta a Beirut, in Libano, e a Damasco, in Siria, ove sono esplosi contemporaneamente i cercapersone di miliziani Hezbollah.

Le esplosioni sarebbero state causate da un attacco contemporaneo ai cercapersone, attraverso le reti di comunicazione interne di Hezbollah.

Secondo una fonte di Hezbollah, il leader Hassan Nasrallah non è rimasto ferito nell’esplosione dei cercapersone, che evidentemente aveva pure lui.

Pochi mesi fa, proprio il leader Nasrallah, aveva chiesto a tutti i membri del partito di smettere di usare telefonini, di distruggerli, seppellirli o chiuderli in una scatola di ferro.

La scelta è caduta sull’analogico per non essere intercettati dall’intelligence istraliana: infatti i fondamentalisti islamici ricorrono anche a messaggi di testo (sms) o una rete di linea fissa che risale all’inizio degli anni duemila.

Una scelta del ‘low tech’ che Hezbollah ha pagato in tragedia poiché i pager – i cosidetti ‘cercapersone’, che oggi sono esplosi in tutto il paese forse dopo una nuova fornitura difettosa o un atto di sabotaggio ai server, con l’installazione di uno script che ha surriscaldato la batteria al litio che è quindi esplosa.

COME FUNZIONA IL CERCAPERSONE

Il pager o cercapersone riceve notifiche o messaggi senza essere allacciato a una rete internet.

Anche se sono usati molto di meno del loro periodo di gloria, negli anni novanta, sono ancora usati in alcuni settori specializzati, tipicamente negli ospedali.

FREQUENZA ANALOGICA

I cercapersonq usano una banda di frequenza analogica: 26 MHz, 40 MHz, 40.8 MHz, banda dei 161 appaiata a 459/469 MHz, banda dei 433 MHz, anche sulla classica fm (quella delle radio, la cosidetta 88 – 108MhZ) e 900MHz.

Lo scorso 28 dicembre Hezbollah aveva chiesto a tutti i residenti del sud di disconnettere le telecamere di sicurezza da internet, uno dei mezzi usati da Israele per riconoscere possibili bersagli.

E a febbraio aveva chiesto a chi si trovava al fronte di non portarsi dietro un cellulare.

Misure di sicurezza per mettere ‘schermare’ la rete locale private di telefonia mobile, finanziata dall’Iran una ventina di anni fa con cavi di fibra ottica dalle basi del partito a Beirut agli insediamenti del sud del Paese, alla valle della Bekaa a est, dopo una sospetta intrusione di Israele. I tecnici di Hezbollah avevano suddiviso la rete in sotto reti.

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Redazione

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