(In)sicurezza carceri nel Casertano, sindacati: ‘pronti allo sciopero’
“Prendiamo atto che niente è stato fatto per la sicurezza e la cronica carenza di personale di comparto della tutela salute in carcere di Santa Maria CV, Aversa, Carinola e REMS. In particolar modo si mette all’attenzione la situazione dell’Istituto Penitenziario di Santa Maria C.V. che rappresenta una minaccia continua per il personale sanitario afferente alla struttura circondariale a causa della crescente esasperazione del personale sanitario dovuta alle condizioni di stress e di serenità lavorative che si riversano sui pochi presenti e che devono farsi carico di incombenze maggiori e non dovute”.
E’ quanto si legge in una nota a firma delle Segreterie Aziendali della FP CGIL CISL FP e UIL FPL di Caserta.
“Per tutto quanto sopra riportato, si chiede con urgenza, per la discussione in oggetto, un locale idoneo per lo svolgimento di un assemblea dei lavoratori in data 30/09/2024 dalle ore 14 -16 presso l’Istituto Penitenziario di Santa Maria C.V.”.
“I punti da affrontare sono i seguenti:. Calendarizzazione dello sciopero anche per le altre strutture penitenziarie del territorio (Aversa, Carinola e REMS); Discussione per le preoccupazioni dei lavoratori dovute alla sicurezza sul lavoro negli ambienti della sanità penitenziaria; Carenza cronica del personale sanitario degli istituti di Santa Maria C.V, Aversa, Carinola e REMS”.
“Poiché nonostante le varie richieste e le ultime vicende accadute documentate, non è stato mai convocato un apposito tavolo di confronto, gli scriventi sono preoccupati che il personale possa trovarsi al centro di gravi incolumità personali”.
“Pertanto ravvisata la difficile situazione e la comprensibile esasperazione dei dipendenti, in stragrande maggioranza composta da donne e uomini che vogliono lavorare in serenità, si chiede alla S.V. e chi legge per conoscenza, un intervento con carattere di urgenza”.
“In mancanza di sollecito riscontro, vista la grave situazione evidenziata nella missiva, le scriventi si vedranno costrette a dare seguito alla procedure previste dalla normativa per la proclamazione dello sciopero”.