Gli italiani e internet: la fotografia Istat per il 2023

L’uso di Internet in Italia continua a crescere, mostrando significativi cambiamenti nelle abitudini digitali degli italiani, ma con ancora qualche ombra per ciò che riguarda competenze digitali e gap tra le diverse regioni.

A fotografare la situazione attuale è l’Istat, che nel report “Cittadini e ICT” per l’anno 2023 evidenzia luci e ombre per il nostro Paese. Ma vediamo più nel dettaglio cosa emerge dal rapporto.

La diffusione di Internet nelle famiglie italiane

Uno dei primi aspetti che viene analizzato dall’Istituto Nazionale di Statistica riguarda la diffusione di internet nelle famiglie italiane.

Qui il dato è piuttosto soddisfacente, se si considera che l’utilizzo del web è diventato quasi universale e coinvolge persone di ogni età e ceto sociale.

In particolare, nel 2023, nelle famiglie italiane con almeno un componente di età inferiore ai 74 anni, il tasso di diffusione risulta infatti pari al 91,9%, un dato che ci avvicina alla media europea, attestata al 93%.

La quota scende però all’84,1% se si estende l’analisi a tutte le famiglie, indipendentemente dall’età dei componenti, con un incremento di un solo punto percentuale rispetto all’anno precedente.

A questa immagine positiva, si associano però notevoli differenze territoriali: nelle regioni del Centro-Nord, infatti, la disponibilità di accesso a Internet è superiore di oltre cinque punti percentuali rispetto al Mezzogiorno. Le regioni più connesse risultano essere la Lombardia, il Trentino-Alto Adige e il Lazio, mentre nei comuni più piccoli, soprattutto nel Sud, l’accesso è meno diffuso.

Competenze digitali: un elemento di criticità

Sempre nel corso del 2023, il 79,5% della popolazione italiana ha utilizzato Internet almeno una volta negli ultimi tre mesi, con un incremento di due punti percentuali rispetto al 2022.

L’uso giornaliero della rete è stato invece rilevato nel 67,5% della popolazione, con picchi superiori al 90% tra le persone di età inferiore ai 54 anni e una diminuzione drastica tra gli anziani: solo il 60,4% delle persone tra i 65 e i 74 anni si connette infatti regolarmente, una percentuale che scende addirittura al 24,7% per gli over 75.

Altro ambito critico è poi quello delle competenze digitali, con solo il 45,7% della popolazione under 74 anni che possiede conoscenze almeno di base, valore significativamente inferiore rispetto alla media europea, che tocca invece il 55,5%, e che rappresenta un problema anche dal punto di vista delle opportunità lavorative.

Non dobbiamo, infatti, considerare il web solo come un luogo di comunicazione, informazione e svago, in cui proliferano social media e piattaforme di gioco che offrono l’opportunità di cimentarsi con slot di ultima generazione come Mustang Gold o con altri passatempi tipici dei casinò, rivisitati in chiave digitale, ma anche come uno strumento per aumentare la produttività e la competitività economica dell’intera nazione.

Va anche detto, però, che le stesse competenze digitali sono fortemente influenzate dall’età e dal livello di istruzione: i giovani tra i 20 e i 24 anni sono infatti quelli con le competenze migliori (61,7%), mentre solo il 19,3% degli anziani tra i 65 e i 74 anni raggiunge un livello di competenza base, il che fa ben sperare per una riduzione del gap con il resto del continente con il ricambio generazionale dei prossimi anni.

Divari digitali e differenze territoriali

Nonostante i progressi descritti, il 2023 ha evidenziato la persistenza di divari digitali significativi in Italia.

Le differenze di genere sono evidenti tra le fasce di età più avanzate, con una maggiore percentuale di uomini che utilizza Internet rispetto alle donne, mentre guardando al grado di istruzione, notiamo che il 90,3% delle persone con un diploma di scuola superiore naviga regolarmente, mentre questa percentuale scende al 66,2% tra chi possiede solo la licenza media.

Evidente anche il divario territoriale tra il Nord e il Sud del Paese, con il Mezzogiorno che registra un tasso di utilizzo di Internet inferiore di oltre 7 punti percentuali rispetto al Nord, con le regioni più svantaggiate, come Calabria e Campania, che presentano anche i livelli più bassi di competenze digitali.

I dati del 2023 evidenziano insomma un’Italia sempre più connessa, ma con ancora diverse problematiche aperte in termini di competenze digitali e accesso equo alle tecnologie, criticità da affrontare rapidamente per non perdere il treno dell’innovazione e garantire che tutti possano beneficiare pienamente delle opportunità offerte dalla trasformazione digitale.

Redazione

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