Maresciallo Carabinieri arrestato, minacce ad anziani e falsi arresti

Minacce ad anziani, accesso al sistema per spifferare informazioni, arresti per reati inesistenti. Sono questi gli episodi contesti al maresciallo dei Carabinieri comandante della stazione di Cornigliano, arrestato dai colleghi del nucleo investigativo.

In aggiunta anche i reati di corruzione, concussione, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio e depistaggio.

Gli accessi sospetti

Le indagini effettuate dai carabinieri del Nucleo investigativo e coordinate dalla pm sono partite in seguito ad alcuni accessi sospetti alle banche dati della polizia. 

Nel dettaglio il maresciallo utilizzava gli accessi per favorire alcuni conoscenti, tra cui un avvocato che ne usufruiva per ricevere informazioni relative a incidenti stradali.

“Questo tra un pò mi muore sulla scrivania”, una delle affermazioni che il maresciallo dei Carabinieri ha fatto al telefono con un amico carrozziere dopo avere minacciato un uomo di 76 anni di denunciarlo per insolvenza fraudolenta perché non aveva pagato una fattura da 3.700 euro proprio al carrozziere.

E poi l’arresto di uno straniero accusato di rapina impropria per avere rubato delle scatolette di tonno al supermercato dove lavora la fidanzata (indagata) del maresciallo.

Un arresto “costruito” su misura, secondo l’accusa: l’uomo aveva restituito subito la merce e il maresciallo non aveva messo nel verbale che aveva dei soldi in tasca e un documento.

Invece il maresciallo dei Carabinieri avrebbe volutamente trasformato quel tentativo di rubare la merce, che fra l’altro era stata immediatamente restituita, senza alcuna violenza, in una rapina impropria in modo da poter arrestare l’uomo.

Altri due indagati

A finire nei guai anche l’avvocato e l’operaio, indagati per utilizzazione di atti coperti dal segreto d’ufficio e accesso abusivo a sistema informatico delle banche dati, l’avvocato, per corruzione e accesso abusivo a sistema informatico delle banche dati in concorso il secondo.

Soldi in casa

Nel corso della perquisizione in casa del legale, trovati 70mila euro in contanti. Per i due, disposti gli arresti domiciliari.

Redazione

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