Paziente aggredisce personale del pronto soccorso

Questa mattina intorno alle 7 un paziente del pronto soccorso dell’ospedale di Imola ha preso a calci e pugni gli infermieri e alcune altre persone presenti in sala d’attesa.

Lo segnala il segretario regionale della Fials, Alfredo Sepe, che spiega come il paziente, in attesa di essere visitato, fosse stato sottoposto a una flebo.

Spazientito, l’uomo avrebbe deciso di sfilarsi la cannula della flebo dal braccio, rompere il vetro di un ambulatorio e con l’asta della flebo minacciare gli infermieri che cercavano di tranquillizzarlo.

Al pronto soccorso, a quanto riferisce la Fials in una nota “era presente anche la compagna dell’aggressore, che non è riuscita a fermarlo e a farlo ragionare. Il paziente ha aggredito anche le forze dell’ordine accorse sul posto, che poi lo hanno arrestato”.

“Un’altra pagina nera della sanità in Emilia-Romagna – denuncia Sepe – la Regione ad oggi non accenna a varare un piano di assunzione straordinaria per i Pronto Soccorso delle aziende sanitarie del territorio emiliano-romagnolo, chiediamo l’esercito davanti ai pronto soccorso delle aziende sanitarie”.

Aggressioni al 118 e Carabinieri

Venerdì sera intorno alle ore 21 un equipaggio del 118 si recava nel quartiere di Soccavo per soccorrere un 51enne in stato di agitazione in seguito ad una lite condominiale.

Non appena gli operatori sono giunti sul posto il paziente ha iniziato a insultarli e a minacciarli di morte.

Stessa sorte per una pattuglia di Carabinieri, giunta a sostegno, aggredita fisicamente dal soggetto.

L’uomo poi trasportato all’Ospedale del Mare per accertamenti e, secondo quanto riportato dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, rilasciato e risulterebbe a piede libero.

“Sei aggressioni al mese, tra Napoli e provincia, dall’inizio dell’anno ai danni del personale sanitario in servizio. Una violenza che non possiamo in alcun modo tollerare. Oltre ai danni fisici agli aggrediti e a quelli riportati dalle strutture, i violenti sono responsabili anche delle continue interruzioni causate a servizi di emergenza sanitaria con i loro comportamenti”, il commento del deputato Borrelli.

“Una deriva che deve essere interrotta attraverso sanzioni esemplari e condanne a risarcire i danni per i violenti di turno, che quasi sempre la fanno franca e tornano a casa loro come se nulla fosse. Agli operatori restano invece le botte, la paura e condizioni di lavoro sempre più proibitive”.

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Redazione

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