Precari della scuola manifestano davanti al ministero

A Roma la manifestazione di protesta indetta dal Cds, Comitato docenti di sostegno e i comitati dei genitori degli studenti con disabilità, organizzata dalle 15 alle 19, presso il ministero dell’Istruzione “contro le politiche educative del ministro Valditara, considerate inadeguate per garantire un’istruzione di qualità inclusiva”.

“Un’amara constatazione: il nostro modello di inclusione degli alunni con disabilità è a rischio nonostante rappresenti un modello per tutti i paesi europei che si recano qui in Italia per studiarlo”, afferma Roberto Garofani, della Uil Scuola Rua, durante la manifestazione.

“In Italia i supplenti sul sostegno, certificati dal Ministro, sono più di 100 mila. È un dato drammatico – sottolinea – aggravato dal fatto che le nuove misure che saranno attive da quest’anno non vanno nella direzione giusta”.

“Sul fronte reclutamento – ricorda Garofani – è necessario istituire una graduatoria, con la possibilità di indicare preferenze su base nazionale. Bisogna riaprire le graduatorie provinciali (GPS) nel 2025 per consentire sia ai docenti specializzati che a quelli con esperienza pregressa su posto comune, di inserire il titolo abilitante eventualmente conseguito”.

Ciò rimedierebbe alle innumerevoli criticità riscontrate nel 2024, dagli errori dovuti a titoli mal dichiarati ai ricalcoli dei punteggi – CLIL su tutti.

“Trasformare l’organico di fatto in organico di diritto resta imprescindibile, soprattutto per il sostegno e vanno garantiti docenti specializzati a tutti gli alunni con disabilità. No a un sistema sottoposto a vincoli e consensi come quello dei docenti di sostegno scelti col placet delle famiglie”.

“Siamo fortemente contrari ai titoli conseguiti all’estero – aggiunge Garofani – riteniamo da tempo, che il sistema misto – titoli esteri e titoli italiani – contribuisca a creare divisione tra i precari incidendo negativamente anche sul pieno funzionamento della scuola. E’ opportuno, come da noi sempre rivendicato, eliminare il numero chiuso delle università per l’accesso a corsi di specializzazione sul sostegno e stabilire un collegamento tra il numero di posti disponibili e il reale fabbisogno a livello nazionale”.

Anche la Gilda degli Insegnanti si associa alla protesta e oltre alle motivazioni già sostenute dal Comitato promotore, solleva ulteriori punti, legati alla necessità di stabilizzazione e garanzia di continuità e inclusività per docenti e alunni. In piazza anche la Flc Cgil che condivide le ragioni della mobilitazione e ribadisce, tra le altre cose, la propria contrarietà “all’inserimento a pettine nelle GPS dei docenti con titolo di specializzazione conseguito all’estero ma non validato attraverso le previste procedure di riconoscimento”.

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Redazione

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