Sessant’anni di matrimonio per i coniugi Bellotta

Grande festa per i sessant’anni di matrimonio, l’8 settembre, per i coniugi Maria e Pasquale Bellotta.

Nel lontano 1964, lei quindicenne e lui non ancora diciottenne decidono di sposarsi ma le leggi della chiesa non permettevano a minorenni di sposarsi “regolarmente”. Così vennero invitati dal Vescovo di Aversa a presentarsi in Cattedrale ad Aversa di primo mattino (ancora buio), per celebrare il matrimonio di nascosto dai fedeli prima della celebrazione della messa mattutina.

Un matrimonio in gran segreto senza l’agognato vestito bianco, senza nessuno che abbia potuto assistere alla celebrazione, senza nemmeno i propri genitori che potessero godere dell’evento.

La loro vita, nonostante i tanti sacrifici, va avanti con serenità e amore mettendo al mondo otto figli, ritrovandosi oggi con ben 14 nipoti e 4 pronipoti più un altro in arrivo.

Grande festa, quindi, organizzata da figli, parenti ed amici per celebrare questo evento e per vivere la felicità e la soddisfazione di essere arrivati all’importante traguardo di sessant’anni di matrimonio non ancora ottantenni.

La famiglia ha voluto regalare agli ”sposi” un maestoso matrimonio in chiesa, con tutti gli onori del caso, in presenza di tutti coloro che li stimano e vogliono loro bene.

La festa è iniziata con la cosiddetta “Serenata agli sposi” la sera prima del matrimonio con dolci melodie eseguite con chitarra e mandolino miste a canzoni neomelodiche, cantate dallo sposo considerato che Pasquale Bellotta è un bravo cantante di canzoni neomelodiche, riuscendo ad incidere, a suo tempo, diversi dischi in vinile con LP e 45 giri.

La serata si è conclusa a tarda notte dopo un magnifico banchetto per tutto il vicinato.

Si è proseguito il pomeriggio seguente con la cerimonia in chiesa con i figli a fare da testimoni di nozze e i pronipoti a fare da paggetti portando fedi e doni all’altare ed un magnifico bouquet alla sposa.

La festa si è conclusa in bellezza con una sfarzosa cena in un magnifico locale tra suoni e balli e la recita di una poesia, a loro dedicata, scritta dal figlio, il poeta Luigi Bellotta.

Davvero una splendida festa organizzata dai figli per ripagarli, almeno in parte, di quanto “gli sposini” hanno dovuto vivere sessant’anni fa, nel buio di un mattino.

Redazione

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