Trentola Ducenta ricorda Salvo D’Acquisto

Nell’81esimo anniversario della morte, Trentola Ducenta ha ricordato Salvo D’Acquisto, vice brigadiere dei Carabinieri Medaglia D’Oro al Valore Militare.

D’Acquisto, appena ventitrenne, si immolò per salvare ventidue abitanti del sobborgo di Torre in Pietra e che fucilato dai militari tedeschi a pochi chilometri da Roma, a Palidoro.

Il Circolo Interforze a lui intitolato ha voluto ricordarlo con una S. Messa officiata dal parroco Don Marcellino Cassandra presso la Chiesa San Michele Arcangelo di Trentola Ducenta.

Alla funzione erano presenti i soci tutti e personale dell’Arma locale.

Commovente l’omelia del parroco che ha ricordato il sacrificio del carabiniere, “monito ed esempio per i giovani di oggi e del futuro prossimo. Infatti, il giovane militare affrontò la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma”.

Nato a Napoli nel 1920, Salvo D’Acquisto, si era arruolato nei Carabinieri nel 1939.

L’anno successivo, aggregato alla 608ª Sezione dell’Aeronautica, era stato trasferito in Africa settentrionale.

Rientrato in Italia nel 1942, per un corso per sottufficiali a Firenze, fu poi fu assegnato nel 1943 alla caserma dei carabinieri di Torrimpietra, vicino Roma, dove il 23 settembre un’esplosione accidentale in una caserma abbandonata dalle Guardia di Finanza, provocò la morte di due soldati nazisti e ne ferì altri che vi si erano accampati.

Inoltre, alcune bombe a mano, dimenticate dalle ‘Fiamme gialle’ in una cassa, erano esplose dopo che i tedeschi avevano messo lì le mani.

In seguito a questi episodi i tedeschi, trovarono il pretesto per recarsi alla Stazione dei carabinieri e per trascinare 22 civili, presi nei dintorni, quasi per dare una giustificazione a quello che si proponevano di fare, chiesero la presenza del comandante della Stazione.

Però il maresciallo in quel momento non c’era e il vice brigadiere D’Acquisto accompagnò i tedeschi con i loro prigionieri sino a Palidoro.

Dopo un sommario interrogatorio, durante il quale ciascuno professò la propria estraneità al fatto, l’ufficiale che comandava il drappello tedesco ordinò che a tutti i 22 civili fossero muniti di una pala perché si scavassero da soli la fossa.

D’Acquisto, pur sapendo dell’innocenza dei prigionieri, si offrì volontariamente come unico responsabile dell’incidente, salvando così le loro vite. Fu fucilato sul posto. I civili vennero tutti rilasciati.

Questa la motivazione della Medaglia d’Oro al VM: “un vero esempio d’altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita per rinascere attraverso la vita di coloro che aveva salvato”.

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Redazione

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