Avances sessuali a scopo di rapina: 2 arresti
Si apparta con uomini in zone anche isolate e poi con l’aiuto di alcuni complici li rapina o deruba.
La Polizia di Stato di Perugia ha eseguito un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia con cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari di una peruviana di 27 anni e un perugino di 72 anni per i reati di furto aggravato, rapina, estorsione, lesioni personali e tentato furto in concorso, commessi, in periodi diversi, ai danni di cinque persone.
Secondo l’accusa la donna dopo aver avvicinato una delle vittime con la scusa di farsi dare un passaggio, l’avrebbe condotta in un parcheggio isolato, a Ponte San Giovanni.
Una volta in sosta, la donna ha intimato alla vittima di consegnare i soldi, sotto la minaccia di un bastone impugnato dal 72enne e comparso sul posto poco dopo.
La vittima sarebbe stata aggredita dalla donna perché non voleva consegnare alcunché. Dopo l’aggressione l’indagata avrebbe strappato il borsello alla vittima, fuggendo con il complice.
La visione dei filmati di videosorveglianza, i servizi di osservazione e gli ulteriori approfondimenti svolti subito dopo i fatti su delega di questo ufficio, hanno consentito al personale della Squadra Mobile di Perugia di risalire all’identità dei due soggetti coinvolti nei fatti.
A seguito dell’articolata attività investigativa sono emersi ulteriori indizi che hanno fatto ritenere che la donna, unitamente al 72enne e ad un altro soggetto, allo stato ignoto, fosse coinvolta – quale esecutrice materiale – in altri sei episodi delittuosi analoghi tra giugno – settembre 2024.
IL MODUS OPERANDI
La donna avrebbe utilizzato sempre lo stesso sistema: dopo aver avvicinato le vittime con proposte di natura sessuale si sarebbe fatta accompagnare in un posto isolato per consumare un rapporto, ma lì si sarebbe trovato il complice 72enne e un altro ancora da identificare.
A quel punto scattava l’estorsione e rapina, anche con minacce. In alcuni casi il complice avrebbe usato una torcia elettrica per accecare momentaneamente la vittima, derubarla e poi fuggire.
Nell’ultimo episodio, particolarmente grave poiché avvenuto in pieno giorno e in una via molto trafficata e alla presenza di numerosi passanti e cittadini, la vittima — nel tentativo di opporsi — è stata violentemente aggredita con calci e pugni al corpo e al viso, riportando lesioni giudicate guaribili in 40 giorni.
Il giudice valutata la gravità degli anni, i precedenti penali e il pericolo di reiterazione del reato ha disposto l’applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti della donna mentre l’uomo è stato raggiunto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari.