Camorra, blitz contro il clan dei Casalesi: 14 arresti

Uno degli arrestati, Antonio Mezzero, 62 anni, tornato in libertà di recente dopo 24 anni di reclusione, stava tentando di ricostituire una frangia del clan dei Casalesi.

Blitz all’alba dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta che coordinati dalla Dda di Napoli, stanno eseguendo 14 misure cautelari (9 in carcere e 5 ai domiciliari) nei confronti di altrettanti indagati a cui i militari e gli inquirenti contestano i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, incendio, detenzione di armi e ricettazione.

La complessa attività investigativa, avviata nel settembre del 2022 e conclusa alla fine  del mese di giugno 2023 ha permesso, attraverso attività d’intercettazione telefonica  e ambientale, supportata da servizi di osservazione e pedinamento, di documentare  dinamiche e definire condotte che hanno riguardato vicende relativamente recenti, che hanno coinvolto affiliati al Clan dei Casalesi, di diverso spessore, attualmente  attivi nei territori di Grazzanise, Santa Maria La Fossa, Vitulazio, Capua, San  Tammaro, Santa Maria Capua Vetere, Casal di Principe e comuni limitrofi.

Tra gli odierni destinatari del provvedimento spicca di rilievo la figura di uno storico  appartenente al gruppo Schiavone che, scarcerato recentemente (luglio 2022) dopo  un lungo e ininterrotto periodo di detenzione (iniziato nel marzo del 1999), pur  sottoposto dapprima alla libertà vigilata e successivamente alla sorveglianza speciale  di P.S. con obbligo di soggiorno, si è da subito adoperato per riorganizzare il gruppo  criminale e affermare il proprio controllo del territorio.

Avvalendosi di persone di fiducia, tra cui anche dei parenti, ha posto in essere  estorsioni in danno di imprenditori, una tentata estorsione in danno di una giovane  coppia per risolvere una controversia abitativa connessa con la resistenza opposta  dai due nel liberare l’appartamento in cui erano in affitto, realizzata mediante  minaccia e violenza ed in particolare culminata nell’incendio dell’autovettura di  proprietà dei predetti .

Le investigazioni hanno poi consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a  carico degli indagati in ordine al tentativo di accaparrarsi la gestione di attività  commerciali attraverso le quali reimpiegare proventi illeciti, ovvero nell’ottenere una  tangente sulla compravendita di un capannone commerciale, del valore di oltre 1 milione di euro.

Non di minor rilievo, per l’impatto di allarme sociale che desta, la dinamica criminale  accertata della ricettazione di mezzi d’opera e materiali da cantiere, che rientrava  nelle attività del sodalizio.

Infatti, nel corso dell’attività sono stati restituiti ai  legittimi proprietari diversi autocarri e mezzi agricoli rinvenuti dai militari subito  dopo i furti (valore stimato complessivamente in circa 40 mila euro).

Le indagini hanno altresì consentito di acclarare la disponibilità di armi da parte del sodalizio criminale dei Casalesi.

Nell’operazione coordinata dai pm antimafia partenopei sono impiegati 120 militari, un team SOS (Squadre Operative di Supporto), un team Nucleo Cinofili Carabinieri e il Nucleo Elicotteri Carabinieri Pontecagnano (Salerno).

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Redazione

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