Chiede lo stipendio, colpito con un’ascia dal datore di lavoro

Voleva solo lo stipendio ma alla fine ha ricevuto un colpo di ascia in testa. E altri fendenti sulle braccia.

E’ accaduto lo scorso venerdì a Roma.

Ora il datore di lavoro dell’idraulico romano, legale rappresentante di una ditta edile, è in carcere.

La vittima, che vantava un credito di 1.600 euro. Dopo i primi giorni di lavoro da idraulico, il contratto sarebbe dovuto essere finalizzato. Ma così non è stato: “per tutto li tempo in cui ho lavorato non ero in regola”, denuncia il lavoratore 56enne.

Ha iniziato a porsi il problema quando lo stipendio non arrivava: “mi doveva 1600 euro. Lui, il datore, avrebbe detto di non averne, e successivamente non mi avrebbe mai pagato quella somma”.

Il lavoratore però non si è arreso. Più volte andato si è recato – in compagnia di un amico e testimone -dal datore di lavoro senza averne successo.

“Tornato a casa ricevevo una telefonata da parte del titolare, il quale mi riferiva, con tono molto pacato, che sarebbe passato lui a casa mia”.

Ma dietro a quella telefonata si nascondeva qualcosa. Arrivato a casa del lavoratore, il datore è scattato: “senza motivo alcuno, venivo colpito violentemente alla testa con un’ascia – racconta la vittima – cadendo a terra. Rialzatomi venivo colpito nuovamente sulle braccia e sulla testa, il quale nel colpirmi diceva frasi del tipo ‘Ti ammazzo, non devi venire più a casa mia e chiedermi i soldi perché non ti pago nulla’”.

Quindi la fuga all’interno del portone vicino dove abitava la sorella e l’arrivo del Carabinieri. Successivamente la denuncia e l’arresto.

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Redazione

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