Danneggia braccialetto elettronico ed evade dagli arresti domiciliari

Nei giorni scorsi, il Commissariato di P.S. di Canosa di Puglia ha ricevuto un “alert” relativo al malfunzionamento del braccialetto elettronico abbinato ad un cittadino italiano, classe ‘78, gravato da diversi precedenti, sottoposto alle misure cautelari degli arresti domiciliari e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emesse dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani nell’ambito di un Procedimento Penale relativo a condotte persecutorie poste in essere nei confronti della moglie.

Le immediate ricerche hanno consentito di appurare che l’uomo non era effettivamente presente in casa, nonché la rottura del dispositivo elettronico.

Pertanto, in accordo con la Procura della Repubblica, immediate le ricerche della persona con una vigilanza assidua dell’abitazione della vittima.

Nel corso della notte, le incessanti ricerche dell’evaso hanno consentito di rintracciare il veicolo sul quale viaggiava, pedinato fino alla sua abitazione ed infine bloccato.

Per tali fatti, il 46enne è finito agli arresti nella flagranza del reato di evasione e, su disposizione dell’AG procedente, associato alla Casa Circondariale di Trani.

Lancia il ‘signal for help’ e si salva dal fidanzato tiranno

L’intervento della Polizia chiamata dai condomini, per una festa rumorosa durata tutta la notte, a Milano, ha creato l’occasione giusta per denunciare i maltrattamenti subiti da una giovane tiranneggiata dal suo fidanzato.

L’uomo, a seguito della denuncia di lei e dei riscontri sui precedenti interventi delle forze dell’ordine, nonché alle denunce (poi ritirate dalla donna) fatte in passato, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e posto ai domiciliari con la prescrizione del braccialetto elettronico.

Si tratta di un ecuadoriano di 31 anni, regolarmente in Italia, residente a Segrate (Milano).

L’episodio è accaduto il 15 settembre in via Calabiana, e riferito solamente in questi giorni dalla Questura.

La giovane, una connazionale 24enne, era passata nell’appartamento insieme al suo fidanzato per riprendere il cane che avevano lasciato al padrone di casa (che aveva organizzato la festa) quando è arrivata la Polizia.

Nel trambusto, con una scusa, ha avvicinato un agente e gli ha fatto il Signal for help, il segnale contro la violenza sulle donne inventato da un’associazione canadese e divenuto simbolo internazionale della lotta ai maltrattamenti: le 4 dita che si chiudono sul pollice di traverso nella mano e poi si riaprono.

Dagli accertamenti seguenti la Polizia ha scoperto che quella sera era la prima volta che la ragazza usciva di casa, dopo essere stata privata del cellulare e trattenuta nella casa di lui sotto varie pressioni.

Anzi, quella stessa sera presentava un ematoma sul viso ed ecchimosi alle braccia.

La relazione, cominciata nel 2019 più volte da lei interrotta e ripresa, tra liti e denunce, fino al 31 agosto scorso, quando l’uomo l’aveva di fatto prelevata sotto casa e portata nel suo appartamento.

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Redazione

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