Giugliano. ‘Truffa isola ecologica’: fermate 6 persone

Avrebbero ceduto i rifiuti nobili, ovvero quelli contenenti metalli, agli altri due indagati, ricevendo in cambio somme di denaro: è quanto messo in atto da dipendenti dell’isola ecologica di Giugliano in Campania (Na).

In data odierna, nell’ambito di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord – Aversa, i Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania e gli Agenti della Polizia Metropolitana di Napoli hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di sei persone, di età compresa tra i 44 e i 55 anni, tutti residenti nel comune di Giugliano in Campania. 

Tra questi, quattro risultano essere dipendenti di una nota ditta torinese, incaricata dall’Amministrazione Comunale di Giugliano della gestione dell’isola ecologica, sita in via Selva Piccola

Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord – Aversa e condotte congiuntamente dalle due forze di polizia – hanno permesso di raccogliere diversi elementi indiziari nei confronti degli arrestati, in ordine alla commissione dei reati di cui agli articoli 314 e 319 del codice penale. 

In particolare, i quattro incaricati di pubblico servizio, contravvenendo alla disciplina normativa in materia e a quanto loro impartito dalla ditta per cui gli stessi erano dipendenti, circa la destinazione dei rifiuti depositati nell’isola ecologica, avrebbero ceduto i rifiuti nobili, ovvero quelli contenenti metalli, agli altri due indagati, ricevendo in cambio somme di denaro. 

Le attività investigative, svolte anche grazie all’ausilio di attività tecniche intercettive, nonché attraverso la visualizzazione e l’analisi delle immagini estrapolate da telecamere, hanno consentito di ricostruire il modus operandi e di cristallizzare più episodi che vedevano coinvolti gli operatori ecologici, i quali contattavano gli altri due indagati e, con l’utilizzo di linguaggio criptico, li informavano della presenza di rifiuti utili, che venivano poi ceduti. 

Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, in attesa di comparire davanti al Giudice. 

Redazione

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