Lite per un parcheggio finisce con coltello e manganello

Solo l’intervento della Polizia di Stato ha impedito che una lite tra condomini per un parcheggio si trasformasse in un evento più grave.

I due vicini di casa, un uomo e una donna di trent’anni, denunciati per minacce aggravate.

Nel fine settimana, durante i servizi pomeridiani di controllo del territorio, gli agenti della Squadra Volanti della Questura sono intervenuti, nel quartiere San Berillo Nuovo, a seguito della segnalazione di una lite tra condomini, scaturita per la sosta delle auto all’interno del parcheggio condominiale.

In particolare, al culmine della lite, la donna ha preso in mano un coltello da macellaio, dalla lama di lunghezza pari a 33 cm, rivolgendolo contro il vicino, il quale, a sua volta, impugnando un manganello telescopico di metallo, sbatteva quest’ultimo contro il cancello condominiale per farla desistere da un eventuale tentativo di aggressione.

L’intervento dei poliziotti è stato fondamentale per evitare che la lite potesse degenerare, tanto che i due, alla vista della pattuglia, hanno nascosto immediatamente le armi.

Dopo un attento controllo sul luogo dell’evento, gli agenti hanno rinvenuto il coltello tra le sterpaglie all’interno del parcheggio e il manganello in un angolo del cortile interno.

Le armi sequestrate e i due condomini denunciati per minacce aggravate.

Lite per un parcheggio finisce a bastonate

Lite in strada per un parcheggio a Quartu Sant’Elena, città metropolitana di Cagliari: un operaio di 63 anni arrestato dai carabinieri per tentato omicidio.

Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, ha tentato di risolvere il diverbio colpendo un pensionato di 73 anni alla testa e al costato con un bastone di ferro lungo quasi due metri.

La vittima ha subito ferite gravi: il distacco dell’orecchio sinistro e lesioni al costato.

Immediatamente soccorso dai presenti, il pensionato è stato trasportato d’urgenza all’ospedale SS. Trinità di Cagliari.

Nonostante le ferite riportate, non è in pericolo di vita.

Dopo aver commesso l’aggressione, l’operaio è scappato ed è tornato a casa. I carabinieri però sono subito riusciti a rintracciarlo e arrestarlo.

L’arma utilizzata per l’attacco, il tondino di ferro, sequestrata e conservata come corpo del reato per le indagini successive.

Il 63enne trasferito alla casa circondariale di Uta a disposizione dell’autorità giudiziaria

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Redazione

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