Musei dei videogame, paradiso dei nerd in Italia e nel Mondo

Al giorno d’oggi il mondo dei videogiochi non rappresenta più un settore di nicchia popolato solo da pochi appassionati ma è un ambito capace di generare un fatturato che, se preso singolarmente, supera l’indotto musicale e del cinema messi insieme.

L’intero settore del gaming infatti vale circa 200 miliardi di dollari l’anno, con un numero di giocatori variabile tra i 2,5 e i 3 miliardi totali.

Numeri enormi di un ambito che ha ottenuto solo nell’ultimo ventennio lo status di autorevolezza mentre in passato era considerato per lo più di nicchia, un interesse coltivato da certi individui (bambini e ragazzi in maggioranza) per un periodo limitato della loro vita.

Oggi non è più così: l’interesse per i videogiochi è di quanto più trasversale possa esserci e tocca ogni fascia d’età, incentivando la produzione di titoli per qualsiasi tipo di giocatore.

È bene però aver presente come il mondo del gaming in realtà contenga al suo interno molti settori.

Si parte infatti dal tradizionale ambito legato alle console e ai videogiochi ad esse collegate, ma al giorno d’oggi risulta sempre più centrale anche il mobile gaming connesso allo smartphone.

Si ha senza dubbio anche tutto il filone degli appassionati del gioco sul web, che include in questo caso una miriade di sfaccettature.

Dai classici browser game si può passare agli scacchi, alla dama, ai giochi di carte più tradizionali che appaiono inseriti anche tra i giochi di casinò online, ma anche sudoku nella sua versione digitale, parole crociate e quiz game sempre nella loro modalità via web.

L’interesse legato al mondo dei videogiochi è però a 360° e si sta sviluppando negli ultimi anni anche una passione smodata per la storia legata a questo settore.

Si ha da un lato la volontà di esplorarla attraverso il gioco dei titoli più vecchi, elemento reso possibile grazie al fenomeno del retrogaming.

Dall’altro lato si punta però anche ad attraversare le epoche che hanno permesso alle grandi aziende del settore di dar vita a dei veri e propri mondi paralleli.

Abbraccia entrambe le filosofie il caso della serie televisiva prodotta da Netflix e disponibile nel mercato italiano con il nome di “I giocattoli della nostra infanzia”.

All’interno di questi episodi si racconta l’intero processo creativo dietro alla costruzione di giochi che hanno segnato un’epoca ed il videogioco ne fa certamente parte.

Sposa perfettamente questo concetto anche l’apertura del museo della Nintendo a Kyoto, in Giappone.

Si parlava di questo progetto già nel 2021 ma le porte si hanno accolto i primi turisti solo nell’ottobre 2024.

Il museo si struttura attraverso 3 differenti edifici e ripercorre nella sua interezza tutti i 135 anni di vita dell’azienda nipponica, leader nel mondo dei videogiochi.

La risposta del pubblico è stata eccellente considerando come i biglietti siano andati esauriti in poco tempo e vi sia sold out fino a dicembre.

Un esempio di museo del videogioco si ha anche in Italia, più precisamente a Roma.

È il caso del Vigamus, che all’interno offre collezioni di videogiochi e console più iconiche, inclusa una sala con visore che offre la possibilità di rivivere in prima persona i titoli più celebri.

È certamente diverso rispetto al caso di Nintendo perché in quel frangente tutta l’esposizione riguardava la singola azienda, in questo caso invece si configura più come un viaggio nel tempo legato al mondo dei videogiochi a 360 gradi.

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Redazione

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