Picchia la compagna e la chiude in casa coi figli
Ha picchiato la compagna, poi l’ha rinchiusa in casa coi figli minori.
Per questo un 31enne finito agli arresti e denunciato a Scandiano, nel comprensorio ceramico reggiano, con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sequestro di persona.
L’episodio di violenza domestica risale a domenica scorso all’alba quando uno dei bambini ha chiamato i carabinieri, sentendo le urla della madre.
Arrivati sul posto, hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per aprire la porta.
Una volta tranquillizzata, la donna – una 42enne – è stata invitata a farsi medicare (sarà poi portata al pronto soccorso e dimessa con 8 giorni di prognosi) e formalizzare la denuncia.
Ha raccontato di essere stata aggredita con calci, pugni al costato e schiaffi in faccia dal compagno che infine le ha portato via cellulare e chiavi di casa.
Durante le operazioni, i militari hanno poi notato il giovane mentre rientrava e lo hanno bloccato nonché trovato in possesso dei documenti e del cellulare della donna. A quel punto sono scattate le manette.
Perseguita la ex compagna spaleggiato da un amico
Non si rassegnava alla fine della sua relazione con la convivente, arrivando a perseguitarla minacciandola e aggredendola fisicamente fiancheggiato da un amico, il quarantaquattrenne ragusano tratto in arresto, unitamente ad un ventenne di nazionalità polacca, nei giorni scorsi dal personale della Squadra Mobile di Ragusa.
In particolare, la donna, a causa delle condotte dell’ex compagno, spalleggiato appunto dall’amico, viveva in un perdurante stato di ansia ed era stata costretta a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, fino a quando, stanca dell’inferno che l’uomo le stava facendo vivere, decideva di denunciare i gravi fatti presso gli uffici di polizia competenti.
Proprio grazie alle tempestiva denuncia della vittima e la successiva immediata attività espletata dalla Sezione reati contro la persona della Squadra Mobile di Ragusa il quarantaquattrenne e l’amico ventenne, sono tratti in arresto per i reati di stalking, maltrattamenti, minacce e lesioni aggravate – in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico emessa dal Gip di Ragusa su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa.
Espletate le formalità di rito, gli arrestati condotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.