Raffica di furti tramite il ‘taglio della serranda’: sgominata banda
Sono accusati di aver compiuto almeno 8 furti, ai danni di esercizi commerciali di vario tipo e distributori di carburante grazie al cosidetto ‘taglio della serranda’.
I Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura, che dispone l’arresto per 2 uomini di 42 e 24 anni, albanesi, ai domiciliari e l’obbligo di dimora per una donna di 41 anni, italiana, perché gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in danno di esercizi commerciali con il cosiddetto metodo del “taglio della serranda”.
I COLPI
Le indagini hanno consentito di raccogliere elementi indiziari in ordine al fatto che il gruppo criminale avrebbe compiuto ben 8 furti consumati, ai danni di esercizi commerciali di vario genere e distributori di carburante, siti sul territorio della Capitale, da Nuovo Salario a Talenti, Città Giardino, Fidene, Boccea, nei pressi del Vaticano per un danno complessivo di circa 50.000 euro.
L’ordinanza che dispone le misure cautelari costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa avviata nel settembre 2023, coordinata dalla Procura di Roma e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro, sia con attività tecnica d’intercettazione, attraverso la visione dei video delle telecamere di sorveglianza, sia con mirati servizi di osservazione e pedinamento.
LA BANDA
Le investigazioni, in particolare, hanno consentito di raccogliere elementi indiziari circa l’operatività di una stabile struttura organizzativa a carattere “familiare ed amicale” formata da più persone tra loro vicine e ognuno con un ruolo ben preciso, che seguivano un preciso modus operandi.
Alcuni si occupavano di individuare le zone dove operare, selezionare gli obiettivi da “colpire” e svolgere i necessari sopralluoghi. Altri approvvigionavano le auto a noleggio da utilizzare per i furti.
Altri, invece, erano gli esecutori materiali dei colpi ed infine c’era chi si occupava di custodire la refurtiva da nascondere, unitamente al vestiario utilizzato, in un appartamento abusivamente occupato sito nel quartiere Nuovo Salario.