Trentola Ducenta. Istituto Cottolengo replica alle associazioni

“Nei manifesti diffusi emergono complete distorsioni della realtà e/o profonde inesattezze e/o altri elementi che nulla hanno a che fare con la sede che ho l’onore di sovraintendere”. E’ quanto scrive, in una lettera, il dott. Amedeo Prevete, direttore generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza – Torino che gestisce l’Istituto Cottolengo di Trentola Ducenta (CE).

Il dg Prevete ha voluto replicare al manifesto apparso alcuni giorni fa a Trentola Ducenta che porta la firma delle associazioni cittadine ‘Città in Comune‘ e ‘Insieme per la città: quest’ultime accendevano un faro su una prossibile ‘gestione privatistica di alcune famiglie’.

Ecco la nota ufficiale della Piccola Casa della Divina Provvidenza – Torino:

“In questi giorni sono stato informato di una campagna comunicativa che mi ha visto personalmente e professionalmente stupito e amareggiato. Ritengo doveroso ricostruire anche ulteriori recenti fatti perché meglio inquadrano la spiacevole vicenda”.

“In data 8 luglio ricevevo un messaggio di posta elettronica il cui contenuto era totalmente difforme dalla realtà e già in quella occasione, dopo aver comunque approfondito le questioni, esortavo il mittente (probabilmente il medesimo dei recenti manifesti o comunque appartente alla stessa compagine politica) di rivolgersi alla magistratura se avesse avuto evidenze di reato evitando di utilizzare tali elementi, che personalmente disconoscevo in toto, per una futura campagna elettorale”.

“Premettendo la mia approfondita e costante, anche in presenza, conoscenza delle modalità operative della sede di Trentola Ducenta della Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” per la quale ho il mandato di Direttore generale, in questi ultimi giorni ho avuto evidenza del fatto che purtroppo la mia esortazione non ha avuto effetto”.

“Ribadisco che le eventuali notizie di reato devono essere portate ai competenti uffici evitando di coinvolgere nella campagna elettorale un Ente con duecento anni di storia in Italia e oltre settantacinque in Campania”.

MANIFESTO DISTORTO

“Nei manifesti diffusi emergono complete distorsioni della realtà e/o profonde inesattezze e/o altri elementi che nulla hanno a che fare con la sede che ho l’onore di sovraintendere. Non esiste alcuna gestione privatistica ma la sede è parte di un Ente morale che ha dei modelli organizzativi ben definiti e chiari”.

“Prego di lasciare a chi ne ha competenza e responsabilità la cura degli interessi dell’Ente. Non esiste nessuna influenza ne tantomeno condizionamenti di privati ma esistono esclusivamente diversi rapporti di collaborazione strutturati secondo le vigenti norme giuslavoristiche”.

“Nello specifico possiamo contare su tantissime collaborazioni che prendono forma dalle suore con il dono ai poveri della loro vita, passando per i volontari fino ad arrivare alle varie collaborazioni professionali, tutte strutturate con la piena applicazione delle norme vigenti”.

“Occorre inoltre evidenziare che a seguito del ‘chiacchiericcio’ giornalistico del 2018 sono stati effettuati dall’Ente i dovuti approfondimenti interni, al cui esito non è stato erogato alcun divieto di passaggio pedonale all’interno dell’Istituto ne altri divieti o ammonimenti in generale”.

“La Piccola Casa di Trentola Ducenta sta svolgendo la sua missione originale con un organizzazione ad evidente carattere confessionale ma altrattento evidente è il carattere apartitico e apolitico”.

“A titolo di puro dato statistico si evidenzia che nella nostra sede di Trentola Ducenta dal 2017 ad oggi su 22 persone assunte (e ancora in forza) 11 sono residenti in comuni altri e se restringiamo il focus sul 2024 su 3 nuovi assunti solo uno è residente a Trentola Ducenta (posto che, le valutazioni preassuntive sono fatte su criteri assulutamente diversi dalla residenza pare utile confrontare il dato della nostra sede campana con le altre nostre sedi in Italia dove la percentuale di operatori residenti nello stesso comune della sede lavorativa è decisamente più alta ovvero tra l’80-90%)”.

PRONTI A QUERELARE

“Concludo che considerato quanto sopra e la responsabilità di ognuno ho ritenuto opportuno informare di questa ‘spiacevolissima distorsione comunicativa’ le forze dell’ordine e i competenti uffici riservandomi ogni altra iniziativa a tutela dell’Ente stesso”.

Redazione

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