Nonno Gino balla al funerale del nipote Kevin

Un ballo sfrenato e un sorriso che cela il dolore più grande. Così nonno Gino ha voluto salutare Kevin, il nipote di 15 anni morto venerdì scorso a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso.

Come ogni mattina, il ragazzo stava andando a scuola con la sua Vespa quando un auto gli avrebbe tagliato la strada. 

Il conducente è ora indagato per omicidio stradale.

Ieri si è svolto il funerale del ragazzo. Circa 1500 i presenti e alcune moto, scooter e vespe per dare l’ultimo saluto a Kevin. Le due ruote, però, non erano la sua unica passione.

Proprio con nonno Gino condivideva quella per la musica e il ballo: la techno che è entrata anche nel cuore dell’anziano. Così, dopo la celebrazione funebre, Gino ha ballato.

All’esterno della chiesa e davanti al feretro si è lasciato andare seguendo il ritmo della musica – sulle note de ‘Dieci, Cento, Mille’ hit del gruppo Brothers – e con le persone a tenere il tempo con il battito delle mani.

LA LETTERA DEL NONNO: “GRAZIE, MI HAI FATTO TORNARE BAMBINO IN DISCOTECA”

Durante le esequie, è stata letta una lettera scritta dal nonno: “Grazie di cuore, te mi hai fatto tornare bambino in discoteca. Nel ballo, nel lavoro. Ti prometto non ora ma presto ti porterò in discoteca assieme a tuo fratello Jodi, tua sorella Linda e tutti i tuoi amici. So che questo è il tuo desiderio lassù. Sarai al nostro fianco nel cuore, nell’anima, nello spirito. La musica, il ballo, il lavoro ti rendeva unico. Mi lasci a un vuoto difficile da colmare. Tutte le sere passavi un’oretta a salutarmi, raccontandomi la tua vita, le tue aspirazioni future. Io in silenzio ascoltavo e ti dicevo vivere, vivere, vivere. Con quanta educazione mi dicevi ‘nonno posso mettermi il tuo profumo, il tuo gel’ e via in discoteca. Quanta nuova musica mi hai fatto scoprire grazie alla vostra età. La tua musica techno mi faceva impazzire, la ballavo e non sentivo stanchezza“.

E il nonno conclude: “Mi manchi tanto Kevin, ma sono sicuro che ti incontrerò in un’altra dimensione. Perché nulla muore, tutto si trasforma in un sentimento d’amore che nemmeno in sogno possiamo immaginare. Ti vogliamo bene, tutti i genitori, fratelli, nonni e amici. Vivere, vivere, vivere“.

(Dire)

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Redazione

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