L’11 novembre è l’estate di San Martino, cosa significa

Tutto dipende da un mantello. Il mantello che Martino di Tours (poi diventato San Martino) donò, tagliandolo in due, a due mendicanti infreddoliti che incontrò lungo la strada.

Lui rimase senza e poco dopo il cielo si schiarì e il freddo se ne andò: come se improvvisamente fosse tornata l’estate.

Ecco perchè la tradizione vuole che nei giorni intorno all’11 novembre cada la cosiddetta ‘estate di San Martino‘, una piccola finestra di clima mite in mezzo a un periodo per il resto già freddo, con una stagione autunnale inoltrata.

È una tradizione che esiste anche nei paesi di lingua spagnola e francese. Nei paesi anglosassoni questo fenomeno viene chiamato Indian Summer (“estate indiana”), mentre in alcune lingue slave, tra cui il russo, è chiamato Bab’e Leto.

Se la leggenda vuole che il periodo di ‘caldo’ fuori stagione che spesso si registra intorno all’11 di novembre e che dura circa tre giorni sia legato alla generosità del santo e a un segno in qualche modo divino, in realtà i meteorologi spiegano il fenomeno in modo più tecnico: spesso, dietro, ci sarebbe un anticiclone, ovvero una zona di alta pressione che si forma sull’Europa meridionale o sul Mediterraneo, che blocca l’ingresso di perturbazioni e porta stabilità atmosferica. Allontanando le masse d’aria fredda, l’anticiclone permette a un’aria più mite di prevalere.

La leggenda del Santo, però, continua a essere una tradizione. Ma come andarono le cose: Tommaso incontrò un povero uomo, seminudo e infreddolito, nel bel mezzo di un temporale.

Avendone pena, decise di tagliare in due il mantello che indossava per regalargliene una metà. Poco dopo, sempre per strada, incontrò un altro pover’uomo, senza vestiti in quella gelida giornata d’autunno.

Martino allora gli regalò anche l’altra metà del mantello. E subito il tempo cambiò: spuntò fuori il sole e l’aria cominciò la diventare più calda.

La tradizione religiosa vuole che poi, nelle notte, Gesù sia apparso in sogno al Santo e che al risveglio Martino abbia trovato il proprio mantello intatto. Un evento che colpì profondamente Martino, il quale nel giro di pochi mesi si convertì al cristianesimo.

E proseguì convintamente un percorso religioso, abbandonando la carriera militare, tanto che divenne monaco, fondò un monastero e divenne infine vescovo di Tours.

La festa di San Martino si celebra soprattutto nel centro Italia e in Abruzzo c’è addirittura una sfilata a cui prendono parte tutti gli uomini del paese di San Valentino, con tanto di passaggio di testimone all’ultimo uomo sposato, con un cimelio inusuale.

(Dire)

Redazione

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