16enne tira un pugno a un infermiere

Un minorenne ha sferrato un pugno in faccia a un infermiere del pronto soccorso di Reggio Emilia ed è stato denunciato con l’accusa di lesioni in danno di personale medico.

I fatti risalgono a domenica scorsa quando il minore di 16 anni si era presentato all’ospedale in evidente stato di agitazione e alterazione psicofisica, probabilmente dovuto all’assunzione di sostanze stupefacenti.

Durante l’attesa il personale sanitario si è avvicinato per calmarlo ma il ragazzo ha reagito con violenza aggredendo al volto un infermiere.

A quel punto sono stati chiamati i carabinieri che sono intervenuti sul posto con una pattuglia: una volta identificato, i militari hanno acquisito le testimonianze per ricostruire la vicenda.

Infine è scattata la denuncia alla procura del tribunale dei minori di Bologna.

L’infermiere ferito è dovuto ricorrere alle cure mediche ed è stato dimesso con una prognosi di tre giorni.

Bodycam a personale ospedale contro aggressioni

Installate e operative da questa mattina, le bodycam, videocamere indossabili quali dispositivi di protezione, per il personale del Pronto soccorso dello Spoke Paola/Cetraro, finalizzate a monitorare l’attività di chi le indossa e dei soggetti con cui interagiscano.

Lo rende noto la direzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza che annuncia il completamento dell’installazione anche negli altri Spoke e presidi ospedalieri del territorio Cosentino.

“La decisione assunta dall’Azienda Sanitaria di Cosenza – è scritto in una nota – è tesa a contrastare il triste fenomeno delle aggressioni ai danni del personale sanitario, dei cittadini ed a tutela del patrimonio immobiliare dell’Ente”.

Le BodyCam, spiega l’Azienda, saranno indossate dal personale medico e dagli operatori sanitari operanti nei Pronto soccorso, “solo ed esclusivamente a tutela della loro incolumità. Il Sistema funzionerà nel rispetto dei principi normativi del codice Privacy e del GDPR Europeo in materia”.

I dati raccolti saranno conservati per la durata massima di 48 ore dal posizionamento del dispositivo, in una apposita dockstation. Qualora dovessero registrarsi fatti di rilevanza giudiziaria, anche alla luce del nuovo decreto 137/2024 varato dal Governo, conclude la nota, “i dati verranno comunicati a soggetti terzi pubblici, quali autorità giudiziaria e organi di Polizia, per i provvedimenti di competenza”.

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Redazione

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