Beffa per gli OSS della provincia di Caserta

La situazione attuale rappresenta una doppia beffa per circa 150 OSS della provincia di Caserta, che da oltre un decennio lavorano nella rete ospedaliera pubblica senza alcuna certezza di stabilità lavorativa.

Questi operatori, che hanno lavorato duramente anche durante la pandemia di COVID-19, possiedono esperienze e competenze significative. Tuttavia, nonostante la legge numero 234/2021, ex art. 1, comma 268, lettera C, che prevede un concorso riservato con il 50% dei posti destinati a questo personale esternalizzato, il bando di concorso attuale presenta requisiti che escludono ingiustamente molti di loro.

Le parole dei rappresentanti sindacali

“Siamo stati costretti ad esternalizzare il servizio per tantissimo tempo a causa del blocco delle assunzioni,” spiegano i segretari Nicola Cristiani e Franco Della Rocca.

Ora, questi operatori, molti dei quali hanno superato i 50 anni e hanno lavorato egregiamente, avevano sperato in questo concorso riservato. Tuttavia, il bando richiede, oltre a tre anni di esperienza nel servizio pubblico (dal 2021), anche 36 ore settimanali di lavoro.”

Ingiustizia per i lavoratori part-time

“Questa è una vera ingiustizia,” continuano i rappresentanti sindacali. “I lavoratori delle cooperative sono tutti a part-time. Ad ogni passaggio di cantiere purtroppo la spesa d’appalto diminuiva e le ore lavorative venivano ridotte per mantenere tutti in servizio. Il sindacato ha dovuto affrontare continui confronti per garantire il lavoro a questi operatori, ma ora ci troviamo di fronte a una vera e propria beffa.”

Appello alle Forze Politiche

La Cisl Funzione Pubblica di Caserta denuncia che la Direzione per la Tutela della Salute in Regione Campania ha emanato un unico bando, e che l’Azienda Ospedaliera e l’Asl di Caserta hanno pure messo a disposizione posti che andranno a candidati di altre province, nonostante il contributo pluriennale degli OSS casertani.

Ultimi posti del Piano di Fabbisogno del personale

La scelta regionale di fare un unico concorso conteggiando tutti i posti vacanti nelle aziende ospedaliere della Campania significa che i 150 operatori del casertano non avranno più nuove possibilità,” afferma la Cisl FP.

È una vera ingiustizia, e noi come Cisl FP lanciamo un appello alle forze politiche, sia di centro-sinistra che di centrodestra. Chiediamo al presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero e ai consiglieri regionali dell’area casertana di intervenire affinché venga sospeso il concorso e integrato correttamente, eliminando il requisito delle 36 ore settimanali, che non è previsto dalla norma.

Mobilitazione della Cisl FP

La Cisl FP si mobiliterà con i lavoratori attraverso assemblee e iniziative di lotta fino a quando il concorso non verrà sospeso e integrato nel modo corretto.

Redazione

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