Criminalità giovanile e periferie degradate, Ronghi: “Modello Caivano non sufficiente”

“Il Presidente della Regione De Luca, il Prefetto di Napoli, il Presidente  della Città Metropolitana, i rappresentanti dei partiti, tutti a proporre il modello Caivano nei quartieri napoletani e nei luoghi più a rischio dell’area metropolitana. Ma questo modello non è la panacea di tutti i mali”. 

E’ quanto afferma il Presidente di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi.

“Siamo assolutamente d’accordo sul fatto che l’azione messa in campo dal Governo – guada caso assente il solo Ministero del Lavoro –  per Caivano è vincente per quanto attiene il recupero dei quartieri sotto l’aspetto della vivibilità e anche del controllo del territorio e di lotta contro  gli spacciatori di morte e di chi utilizza i quartieri più poveri per “assoldare” giovani alla criminalità organizzata -sottolinea Ronghi – , ma resta il problema principale che nessuno vuole risolvere: la  mancanza di lavoro in una Citta che detiene il primato della disoccupazione”.

“Anche a Caivano – prosegue Ronghi – il Presidente De Luca ha presentato un progetto per il lavoro che, alla fine, non riuscirà a realizzare perche’ è solo un progetto di propaganda in quanto non crea rete e non mette a sistema le aree industriali con le aree cittadine”.

“Occorre, invece, un Piano Straordinario per il lavoro, sulla falsariga dell’ex legge 285, che si rivolga ad una platea  di disoccupati di lunga durata, di bassa scolarità, di ultra cinquantenni e di ex detenuti -aggiunge Ronghi -, categorie per le quali, a differenza di quella dei  giovani laureati e diplomati, non sono state messe in campo politiche attive per il lavoro ma solo un inutile formazione, che si sta rilevando una presa in giro dei disoccupati che non vogliono assistenzialismo ‘formativo’ ma lavoro vero”.

Redazione

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