Doppiamente condannato, Cassazione annulla sentenza: processo da rifare
Condannato in primo e in secondo grado, ma la Cassazione annulla la condanna e ordina che il processo venga fatto di nuovo.
Questo è accaduto nei giorni scorsi a un imprenditore di Pastorano S.G., di 45 anni, titolare di una nota distilleria di alcolici della zona. Il Tribunale di Napoli Nord con sede in Aversa, circa due anni fa, lo aveva condannato a due anni di carcere senza la pena sospesa.
La sentenza veniva confermata dalla Corte di Appello di Napoli nei mesi scorsi che gli concedeva solo i doppi benefici di legge: cioè otteneva la sospensione condizionale della pena e quello della non menzione della condanna nel certificato penale; ma la condanna veniva confermata nel resto.
Ora la Corte di Cassazione – 5ª Sezione Penale – ieri l’altro ha ribaltato completamente la decisione dei giudici di merito e ha totalmente accolto il ricorso del suo difensore l’avv. Raffaele Crisileo così dichiarando nulla la sentenza di condanna di primo e secondo grado per assoluto difetto di motivazione.
In pratica: processo da rifare. Non è stato chiarito il perché si è ritenuta sussistente in capo all’interessato la falsa e fittizia intestazione di quote e beni societari.
In buona sostanza secondo la Corte di Cassazione di Roma è stato ritenuto viziato il processo logico dei giudici di primo e secondo grado in base al quale S.G. era stato ritenuto in pratica “una testa di legno” di soggetti terzi nella qualità rivestita di amministratore della distilleria di alcolici ubicata nella zona industriale di Pastorano.
Accolta in pratica la tesi difensiva dell’avv.Crisileo e dell’imprenditore che si era sempre dichiarato innocente.