Formaggio contaminato con escherichia coli: richiamate migliaia di forme

Il Ministero della salute ha pubblicato un avviso di richiamo per il formaggio Dop Puzzone di Moena di Predazzo e Moena Dop, prodotto nel Caseificio Sociale di Predazzo e Moena. Le analisi condotte hanno evidenziato una possibile presenza di Escherichia coli.

Nell’avviso si raccomanda di non consumare il prodotto di uno dei lotti inseriti nell’elenco e di riportare il prodotto al punto d’acquisto.

Il richiamo ministeriale, eseguito materialmente dai veterinari dell’Azienda Sanitaria di Trento, parte dall’indagine per risalire al prodotto che avrebbe contaminato una bambina di Cortina d’Ampezzo, nel frattempo fuori pericolo.

Il formaggio richiamato dal mercato è quello prodotto da dicembre 2023 fino a luglio 2024.

I lotti interessati sono i 24080, 24084, 24094, 24099, 24103, 24115, 24124, 24125, 24126, 24132, 24134, 24136, 24138, 24141, 24153, 24157, 24158, 24160, 24161, 24163, 24164, 24166 e 24167.

L’Escherichia coli: che cos’è

L’Escherichia coli (E. coli) è la specie di batterio più nota del genere Escherichia. Costituisce parte integrante del normale microbiota intestinale dell’uomo e di altri animali a sangue caldo.

Nonostante la maggior parte dei ceppi siano innocui, alcuni ceppi sono l’agente eziologico di malattie intestinali di diversa gravità e che possono manifestarsi con dolore addominale, vomito, diarrea con sangue, e malattie extra-intestinali, come ad esempio infezioni del tratto urinario, peritonite, setticemia, polmonite e meningite.

L’infezione

Nonostante la maggior parte dei ceppi di Escherichia coli siano innocui, ne esistono tuttavia alcuni che mettono a rischio la salute umana causando quadri clinici di gastroenterite con disturbi di diversa gravità, come: crampi addominali, vomito, diarrea con sangue.

L’infezione, che può essere causata dall’ingestione di acqua o cibi contaminati – soprattutto di alimenti come frutta e verdura, spesso consumati crudi, ma anche da latte non pastorizzato e carne non ben cotta – può risultare molto pericolosa soprattutto per i bambini piccoli e gli anziani, che possono sviluppare una forma pericolosa di insufficienza renale chiamata sindrome emolitico uremica.

Il batterio è sensibile al calore: la cottura dei cibi permette quindi di neutralizzarlo.

Le cause da Escherichia coli

L’infezione da Escherichia coli può derivare tramite:

  • l’ingestione di acqua contaminata;
  • il consumo di cibi contaminati: specialmente frutta e verdura (che vengono spesso consumati crudi), latte non pastorizzato e carne non cotta;
  • il contatto da persona a persona, soprattutto quando i soggetti infetti non si lavano correttamente le mani.

Quali sono i sintomi dell’infezione?

I principali sintomi intestinali dell’infezione da Escherichia coli, che solitamente si autolimitano in 1-5 giorni, sono:

  • diarrea acquosa di diverse gravità, anche con sangue
  • crampi addominali
  • nausea e vomito

Come prevenire l’infezione da Escherichia coli?

Nessun farmaco è in grado di prevenire dall’infezione. Tra i comportamenti da adottare per non incorrere nell’infezione, è consigliato:

  • Evitare cibi “a rischio” come carne non cotta a sufficienza e latte non pastorizzato.
  • Lavare accuratamente gli alimenti crudi con acqua considerata idonea per il consumo.
  • Lavare gli utensili da cucina con acqua calda e sapone prima e dopo il contatto con gli alimenti, specialmente con la carne cruda.
  • Utilizzare contenitori separati per ogni alimento.
  • Lavarsi bene le mani prima di cucinare, dopo essere stati in bagno, dopo aver cambiato pannolini, dopo aver toccato animali.

Come si cura la diarrea causata da Escherichia coli?

La terapia di supporto con gestione dei fluidi, degli elettroliti e della nutrizione è la pietra miliare del trattamento della malattia diarroica causata da Escherichia coli.

Per i pazienti con diarrea da Escherichia coli di specie patogena identificata dall’esame delle feci, può essere valutata la somministrazione di una terapia antibiotica solamente per le forme più severe.

Gli antibiotici possono essere efficaci nel ridurre la durata della diarrea associata ad Escherichia coli di specie patogena.

Tuttavia, la maggior parte dei casi di diarrea associata ad Escherichia coli si risolve spontaneamente e la terapia antibiotica è associata alla selezione di organismi resistenti e ad altri effetti avversi.

Per i casi con sintomatologia moderata-severa è pertanto indicata la valutazione del proprio medico curante o dello specialista gastroenterologo.

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Redazione

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