Margaret morta per una rinoplastica: l’autopsia per chiarire tutti i dubbi

Sarà l’autopsia – che si svolgerà oggi alle 12 – a dire se a uccidere Agata Margaret Spada è stato uno choc anafilattico provocato dall’iniezione fatta per l’anestesia: la 22enne originaria di Lentini, in Sicilia, era arrivata a Roma insieme al fidanzato per sottoporsi a un piccolo intervento di rinoplastica, per correggere a quanto pare un piccolo difetto sulla punta del naso che non le piaceva.

L’INTERVENTO DI RINOPLASTICA

Aveva prenotato l’intervento in estate, dopo aver visionato alcuni contenuti video postati dall’ambulatorio-centro estetico Procopio su TikTok.

La promessa era quella di un intervento di rinoplastica non invasivo di soli 20 minuti, per 2.800 euro, che le avrebbe ‘rimodellato’ il naso.

La ragazza, arrivata nello studio Procopio all’Eur (un appartamento convertito in ambulatorio), si è sentita male non appena fatta l’iniezione per l’anestesia locale.

I medici hanno cercato di rianimare la ragazza (che da quando si è sentita male non si è più ripresa), poi hanno chiamato il 118.

GLI ULTIMI MOMENTI DI MARGARET

I primi disperati tentativi di rianimazione sarebbero stati filmati in un breve video dal fidanzato di Margaret, Salvatore Sferrazzo, che l’aveva accompagnata nel centro estetico e che aspettava in sala d’attesa.

Il video è stato acquisito dagli inquirenti, che hanno iscritto nel registro degli indagati due chirurghi (padre e figlio) con l’accusa di omicidio colposo.

“Quei medici mi hanno cacciato dalla stanza dove Margaret si stava sentendo male”, ha detto il fidanzato al Corriere della Sera. Ora non si dà pace.

“Mi hai lasciato un vuoto incolmabile. Senza di te, nulla ha più senso”: Salvatore e Margaret stavano insieme da nove anni. Aveva un profilo Instagram di coppia e immaginavano di sposarsi.

Te lo avrei chiesto davanti al castello di Disneyland, come sognavi tu“, dice oggi il giovane.

Il 4 novembre, il maledetto giorno in cui era fissato l’intervento al naso, il fidanzato ha raccontato che erano arrivati all’ambulatorio in tarda mattinata.

La ragazza, poco prima, aveva mangiato mezzo panino e bevuto una bevanda analcolica.

Ora anche questo elemento dovrà essere vagliato dagli inquirenti, perchè solitamente l’anestesia va somministrata a digiuno.

La situazione, ha raccontato ancora il fidanzato, è precipitata in pochi minuti. Gli elementi da chiarire sono molti. A partire dagli esami pre operatori che solitamente devono essere fatti.

Nei giorni scorsi è stato scritto che la ragazza avesse mandato un elettrocardiogramma e alcuni esami del sangue, attraverso Whatsapp, al chirurgo.

Ma all’interno dell’ambulatorio non sarebbe stata trovata alcuna cartella clinica o documento a nome della ragazza.

E, cosa ancora più grave, alle Asl di Roma non risulta nessuna richiesta di autorizzazione per effettuare interventi chirurgici da parte dello studio Procopio. Ci sarebbe solo una comunicazione che avvisa dell’apertura del centro estetico.

(Dire)

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