Militari in uniforme? In Veneto non pagano il treno

Militari gratis sui treni regionali del Veneto, a patto che vestano in uniforme.

E’ l’iniziativa messa in campo dalla Regione in accordo con Trenitalia e con le Forze armate, col doppio obiettivo di deterrenza nei confronti delle aggressioni sui convogli e di dare un servizio ai membri di Esercito, Marina e Aeronautica per gli spostamenti casa-lavoro.

L’accordo è stato firmato questa mattina a Palazzo Balbi dal governatore Luca Zaia insieme al generale Maurizio Riccò, comandante delle Forze Operative Nord dell’Esercito, e a Ivan Aggazio, direttore regionale di Trenitalia in Veneto.

IL PROGETTO

Il progetto, che sarà attivo nel giro di due settimane, parte in via sperimentale per un anno, fino al 31 dicembre 2025, e potenzialmente interessa una platea di circa 9.000 militari.

“Vedremo quali saranno i flussi”, dice Zaia. In sostanza, per gli spostamenti in treno da casa a lavoro all’interno del territorio veneto, i militari potranno viaggiare gratis purché indossino la divisa. Basterà presentare al capotreno il tesserino e un modulo compilato con i propri dati, prima della partenza. I costi saranno coperti dalla Regione nei confronti di Trenitalia. In questo modo non sarà dato solo un servizio ai militari, ma sarà anche “garantita un’azione di deterrenza a bordo– spiega Zaia- i dati nazionali delle aggressioni sono impressionanti, sono oltre 30 in Veneto solo quest’anno”.

In caso di bisogno, però, nonostante la divisa, i militari potranno intervenire solo in veste di privati cittadini, precisa il generale Riccò, perché non hanno lo status giuridico equiparato alle Forze dell’ordine, come invece i componenti dell’Esercito che fanno parte del programma ‘Strade Sicure’.

“Non ci vogliamo sostituire a nessuno- mette in chiaro Zaia- ognuno fa la sua parte”. Quello firmato oggi in Veneto è dunque “un accordo unico e innovativo, che spero venga replicato a livello nazionale- dice Zaia- così dimostriamo di essere vicini cittadini e che le istituzioni dello Stato dialogano tra loro. Interpretiamo fino in fondo le aspettative dei cittadini”.

Poi aggiunge: “C’è una parte politica che parla sempre di militarizzazione. Io sono un obiettore di coscienza, lo confesso, ma i veneti amano vedere le divise. Non ci danno fastidioVederle sui treni o in stazione è un grande valore“.

Soddisfatto Riccò, che sottolinea sia la “maggiore sensazione di sicurezza” data ai cittadini sia la possibilità data ai militari di fare “pendolarismo in maniera più collaborativa. È una collaborazione tra Istituzioni nell’interesse del Paese”.

Aggazio, dal canto suo, spiega che Trenitalia ha “accolto con piacere il forte impulso arrivato dalla Regione. Abbiamo realizzato questa iniziativa in poco meno di due mesi. I nostri capotreno sono altamente qualificati per la gestione della sicurezza, questo è un passo ulteriore”.

Il personale di bordo ha anche a disposizione una app, con un pulsante automatico per chiamare le Forze dell’ordine in caso di bisogno.

Questa app sarà estesa anche alle Forze armate. Nell’ambito del programma di rinnovamento del parco mezzi, inoltre, a bordo sarà implementato anche il servizio di videosorveglianza.

“Questo accordo è fondamentale per permettere anche ai capotreno di svolgere più serenamente il loro lavoro- chiosa Elisa De Berti, vicepresidente con delega ai Trasporti- avranno più supporto”.

(Dire)

Redazione

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