Morte Margaret Spada, relazione Asl: “non fu subito rianimata”
“L’edema cerebrale e l’esame neurologico di Margaret Spada era incompatibile con una corretta e pronta rianimazione cardiopolmonare prima dell’intervento del 118”.
E’ quanto si legge nella relazione della Asl sul percorso clinico-assistenziale di Margaret Spada morta dopo un intervento al naso.
Arrivata al pronto soccorso del Sant’Eugenio i medici si rendono conto, “eseguita la TC dell’encefalo e del torace, nonché l’esame neurologico”, che “i dati riportati in anamnesi non erano concordanti con la gravità del quadro clinico”.
In particolare “la TC documentava un gravissimo edema cerebrale…motivo per cui si è deciso di sottoporla ad ipotermia terapeutica anche per controllare l’imponente edema cerebrale”.
La verifica radiodiagnostica, inoltre, documentava “una polmonite ab ingestis” e si è trasferita “la paziente in Terapia Intensiva, ove si effettuava una toilette broncoscopica e la ostruzione di bronchi secondari e terziari da materiale alimentare”.
Margaret, nonostante dovesse essere sottoposta ad autopsia, mangiò un panino prima dell’intervento non avendo ricevuto, secondo quando si apprende, indicazioni contrarie.
La morte di Margaret, il medico assicurava: “Qui solo visite”
“In questo studio si svolgeranno solo visite pre operatorie e controlli post intervento”. Era il 2009 quando in un’autocertificazione inviata alla Asl e al Comune di Roma uno dei titolari dello studio in via Cesare Pavese a Roma, zona Eur, assicurava che lì non si sarebbero fatti interventi ma solo verifiche prima e dopo gli interventi.
In quello studio, però, Margaret Spada è morta. La ventiduenne morta il 7 novembre scorso a Roma mentre si stava sottoponendo ad un intervento di rinoplastica parziale.
L’INCHIESTA
L’inchiesta in Procura a Roma dovrà tenere conto degli atti amministrativi anche in vista dell’audizione dei due medici, padre e figlio, titolari dello studio a cui si era rivolta la 22enne.
Ora gli esami tossicologici e istologici aiuteranno a capire cosa sia stato somministrato alla ragazza prima e dopo il malore mentre le analisi degli organi punteranno a chiarire l’esistenza di patologie cardiache e a verificare eventuali intolleranze alle sostanze utilizzate per l’anestesia.
“Io come Margaret, tremori e tachicardia dopo l’anestesia”
Tremori e tachicardia dopo l’anestesia per l’intervento di rinoplastica. Nello studio dei chirurghi Marco e Marco Antonio Procopio di Roma, dove è stata somministrata l’anestesia locale a Margaret Spada, morta tre giorni dopo l’iniezione, si era recata anche la 25enne giornalista sportiva Maria Rita Misuraca che sui social racconta la sua esperienza: “Conosco il medico perché mi ero operata per lo stesso intervento il maggio 2023. Anche io avevo visto dei post su TikTok e mi ero decisa a contattarlo. C’è da premettere che io avevo già il naso operato tre anni prima, quindi dovevo fare una minima sistemazione alla punta”.
Poi, che succede? “Nel momento in cui io mi siedo nel lettino e mi inietta l’anestesia locale, io inizio ad avere forti tremori ed una tachicardia che lì per lì mi ero spaventata”, dice la giornalista siciliana.
“Fortunatamente dopo 20 secondi si sono placati i tremori e non avevo più nulla e sono andata a casa dopo 5 minuti che avevo finito l’intervento. Però leggere un articolo in cui ad una ragazza non è andata bene per lo stesso intervento, è parecchio angosciante“.
Come Margaret anche Misuraca non ricevette alcun documento se non una prescrizione per dei medicinali.
I due chirurghi, padre e figlio, sono indagati per omicidio colposo. L’appartamento, utilizzato come centro estetico, posto sotto sequestro, provvedimento convalidato dal giudice per le indagini preliminari.