‘Noi e…’, volontari Unicef Aversa alla serata evento di Rai1
I Volontari di Unicef della città di Aversa alla serata Evento “Noi e…” condotta da Maria Venier su Rai 1.
Negli studi Rai in Roma – intitolati a ‘Fabrizio Frizzi’ – presenta una delegazione di volontari dell’agro aversano per celebrare la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza promossa da Unicef Italia.
Tanti gli artisti e attori che si sono passati il testimone durante la maratona evento. Grande commozione da parte dei volontari dell’associazione Wake Up Uagliù che da ormai mesi promuovono le attività dell’Unicef nell’agro aversano, affiancando la presidente regionale Emilia Narciso.
“È stata un’esperienza indimenticabile: abbiamo capito che c’è un mondo che ha bisogno di noi e abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano tanti temi sensibili, complicati che suscitano innumerevoli emozioni, tristezza, paura, ma allo stesso tempo abbiamo potuto vedere da vicino il bene che si fa e che si può fare con l’aiuto di ognuno di noi. Solo così il futuro prossimo può davvero essere un posto migliore”, fanno sapere i giovani volontari.
“Abbiamo deciso fin da subito, con il supporto costante di Emilia Narciso, di entrare a far parte di questo fantastico mondo, quello di UNICEF, che ci permette di crescere e di capire che nulla è impossibile, che basta veramente “poco” per dare una svolta alla vita delle persone, a cominciare dai bambini. Tramite le nostre iniziative, speriamo di rendere sempre più concreto l’aiuto per costruire territori migliori.”
“In questi mesi abbiamo scoperto storie toccanti e delicate, che ci hanno regalato emozioni uniche e rare, abbiamo visto il mondo con occhi diversi e ora siamo pieni di voglia e di speranza, pieni di sogni: è proprio questo il volontariato, un sogno costante e infinito, da fare insieme”.
“L’esperienza in Rai è stata solo un ulteriore passo di un fantastico viaggio, un mattoncino in più verso la costruzione di un ponte, di un collegamento tra noi e intere generazioni che hanno bisogno solo di ‘scosse’ per iniziare a crederci proprio come è accaduto a noi.”