La Tai Shin Do Kai Ryu al ‘Fermi’ di Frattamaggiore
Stamane l’Enrico Fermi di Frattamaggiore si è trasformato in un Dojo di arti marziali, dedicando il pomeriggio ad una lezione di autodifesa femminile che ha visto coinvolte le docenti del primo circolo, la stessa D.S. Cristina Novi e il suo staff dirigenziale.
L’idea, nata dall’esigenza di diffondere la cultura “Neanche con un Fiore”, per sensibilizzare una platea più vasta possibile sulla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, proposta dalla docente Ermelinda D’Angelo, atleta di ju jitsu presso il club di arti marziali “Tai Shin Do Kai Ryu” (Succivo, CE) e accolta con particolare favore dalle docenti e dalla stessa D.S.
Tale iniziativa intende gettare le basi per un percorso di formazione rivolto alle donne, non concentrandosi su tecniche da memorizzare, bensì su principi da interiorizzare, come ha ben esposto il M° Antonio Pitocchelli, accompagnato per l’occasione dalla stessa docente D’Angelo, membro del direttivo, da Giovanni Galdiero, responsabile del settore agonistico e da Alessandra Iovinella, atleta agonista della palestra, settore giovanile.
Le docenti hanno partecipato al corso con particolare entusiasmo, ponendo svariate domande, cercando di non concentrarsi sulla forza fisica, ma sulle “2P”: psicologia e prevenzione.
Il maestro Pitocchelli ha aperto la lezione con un introduzione sull’autodifesa ed in particolare sull’autodifesa femminile, esponendo alle platea che la prima regola è quella di mantenere un grado di attenzione massimo, stabilendone vari gradi, dal grado minimo, quello bianco, a quello di attenzione massima, cioè il grado nero: la colluttazione fisica.
Solo a questo punto si potrebbero mettere in atto le tecniche studiate in palestra, alcune delle quali ampiamente illustrate dal maestro con l’ausilio dei suoi atleti, sottolineando comunque che le tecniche di autodifesa devono essere intese come extrema ratio, “imparando” a doverne fare uso solo come ultima risorsa: la loro utilizzazione deve avvenire in conseguenza dell’insuccesso delle tecniche di dissuasione relazionali.
La lezione si è conclusa con una promessa strappata dalla DS Novi al maestro Pitocchelli di tornare per un’altra lezione chiesta a gran voce dalle docenti e di estendere questa iniziativa anche agli alunni della scuola.