Vigili urbani travolti da un carabiniere durante i rilievi per un incidente

Tre vigili urbani di Roma sono stati investiti da un’auto a Roma mentre erano impegnati nei rilievi di un incidente su via Tiburtina, all’altezza del ponte del Grande Raccordo Anulare.

I fatti sono avvenuti poco dopo le 20,30, durante una consueta attività di accertamento dopo un incidente.

I tre agenti del IV Grupppo Tiburtino, dopo aver attuato le previste misure di sicurezza sul luogo del sinistro, sono stati investiti dall’auto che si è fermata dopo aver urtato violentemente anche il loro mezzo di servizio.

A travolgere i tre poliziotti della Locale, un carabiniere, libero dal servizio, alla guida della sua auto.

Il militare è risultato positivo al test sull’assunzione di alcolici. Le condizioni dell’agente più grave, nonostante abbia perso molto sangue, sono al momento stabili: è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Camillo dove ha subito l’amputazione della gamba sinistra.

LA VICENDA

L’incidente è accaduto sulla via Tiburtina, all’altezza del ponte del Grande Raccordo Anulare. I tre agenti, due donne e un uomo, sono stati trasportati in codice rosso in ospedale. Le condizioni dell’agente più grave, nonostante abbia perso molto sangue, sono al momento stabili.

A far visita ai feriti in ospedale nella notte è andato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.  Dei rilievi si occupa la polizia stradale.

LE PAROLE DEL COMANDANTE

“Sono ancora profondamente scosso per quanto accaduto ieri sera. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà agli agenti rimasti feriti e alle loro famiglie”. A dirlo, il comandante della polizia locale Mario De Sclavis, in merito all’investimento dei tre agenti ieri sera a Roma.

“In particolare – aggiunge – il mio pensiero va all’agente di soli 25 anni e da poco entrato a far parte del Corpo, che purtroppo versa tuttora in gravi condizioni. Come genitore, mi trovo a condividere questo momento con i familiari con grande apprensione e dolore” ha concluso De Sclavis che, appresa la notizia dell’accaduto, si è recato all’ospedale San Camillo, dove il giovane agente è stato trasportato d’urgenza dopo essere stato travolto da un’auto insieme a due colleghe mentre erano impegnati nei rilievi di un incidente.

MILANI (SULPL): “CONDIZIONI DI INSICUREZZA”

“Nell’esprimere dolore e vicinanza per i gravissimo episodio occorso a colleghi che stavano facendo il loro lavoro ci vediamo costretti ancora una volta a denunciare le condizioni di insicurezza e la mancanza di riconoscimento e tutele dei lavoratori della categoria delle polizie locali”. Così in una nota Marco Milani, segretario romano del Sulpl della polizia locale di Roma Capitale.

“Il giovanissimo e sfortunato collega – un 24enne che, tra pochi giorni, avrebbe terminato il periodo di prova -, oltre agli arti rischia purtroppo di perdere anche il posto di lavoro qualora il periodo di convalescenza arrivasse a superare gli otto mesi consecutivi e questo perché uno scellerato contratto privatistico continua a negarci il riconoscimento di forza di polizia”.

“La stessa organizzazione del lavoro dovrebbe essere uniformata al livello nazionale poiché immaginare di sera una sola pattuglia impegnata a rilevare un sinistro su una strada a scorrimento veloce è qualcosa che andrebbe rivisto. Bene la presenza del sindaco Roberto Gualtieri nel portare la propria solidarietà nell’immediatezza dei fatti ad un ragazzo che da oggi avrà una vita certamente più difficile, ma chiediamo alla politica e soprattutto al Governo meno ipocrisia e di affrontare una volta per tutte il problema di una legge di riforma che garantisca formazione strumenti e tutele ai poliziotti locali d’Italia”, conclude il sindacalista.

NASPONI (UGL): “SOLIDARIETÀ A COLLEGHI, BASTA MARTIRI”

“Esprimiamo tutto il dolore e la vicinanza per quanto accaduto ai tre colleghi investiti e un particolare pensiero all’agente neoassunto, un ragazzo di 24 anni che ha perso l’uso delle gambe”. Così in una nota il coordinatore romano Ugl della polizia locale di Roma Capitale, Paolo Emilio Nasponi.
“In questo momento ci stringiamo forte a lui e alla sua famiglia per questa tragedia enorme. Ribadiamo come la nostra categoria, non riconosciuta come lavoro usurante, sia tra le più esposte in materia di sicurezza sul lavoro, specie di notte, ed oggi ancora non vengono riconosciute tutte le tutele relative ai rischi che donne e uomini della polizia locale affrontano quotidianamente. Quanti martiri ancora ‘occorrono’ prima di vedere la luce a una seria riforma per la categoria?”, conclude il sindacalista.

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Redazione

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