Aversa. Madre ruba protesi al figlio sordo, lui scrive a Babbo Natale

La madre ruba la protesi al figlio sordo e lo abbandona. La sua lettera a Babbo Natale commuove tutti. È la triste vicenda che vi raccontiamo da Aversa (CE).

La vicenda ha colpito il cuore della città normanna, lasciando tutti senza parole. Protagonista di questa vicenda è un bambino rumeno Mihai (Michele, ndr) – di soli 9 anni -, nato a Napoli, affetto da ipoacusia congenita. Vive oggi in una casa famiglia, dopo essere stato abbandonato dalla madre.

LA STORIA

Fino a pochi mesi fa, la madre, una donna di origine rumena, era accanto al piccolo. I carabinieri lo trovarono una sera mentre vagava in solitudine per le strade di Casal di Principe, nell’agro aversano: rintracciata la madre furono affidati ad una casa famiglia di Aversa.

L’obiettivo degli educatori sociali era quello di avviare un percorso di recupero della donna insieme con il figlio ma la donna forse non era della stessa idea: improvvisamente ha deciso di lasciarlo nella struttura e fare ritorno nel suo Paese natale.

Prima di andarsene, però, ha compiuto un gesto incredibile: ha sottratto l’apparecchio acustico del figlio, indispensabile per aiutarlo a sentire, probabilmente per rivenderlo.

Nonostante il dispositivo fosse stato fornito gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale, il suo valore economico non è indifferente, il che lascia supporre che il furto sia stato motivato dalla necessità di denaro.

Gli operatori della casa famiglia hanno da subito sospettato della donna, ma rintracciarla si è rivelato impossibile; la madre si è stabilita in Romania, rendendo ancora più complicato qualsiasi tentativo di recuperare l’apparecchio.

LETTERA A BABBO NATALE

La commovente lettera, riportata dagli educatori della casa famiglia, è un grido di speranza e di innocenza che ha fatto il giro del web, suscitando indignazione e un’ondata di solidarietà.

Diverse associazioni e cittadini si sono già mobilitati per offrire supporto al bambino, sia attraverso donazioni sia con proposte per fornirgli un nuovo apparecchio.

«Caro Babbo Natale, sono Michele, un bambino di 9 anni. Ho origini rumene ma sono nato qui in Italia. Ho due occhi grandi e il naso a patatina. Per sentire ho bisogno di due apparecchi cocleare, uno l’ha portato mia mamma con sè, l’altro l’ho perso al parco. Ho imparato a leggere il labiale e sono bravo a comunicare ma ho bisogno di un altro apparecchio per sentire la voce dei miei amici, dei miei operatori e un giorno dei miei genitori nuovi. Caro Babbo Natale mi puoi aiutare? Ti voglio bene. P.s. Ha scritto l’operatrice perché io non so scrivere bene».

Intanto, il piccolo, privo della sua protesi, vive quotidianamente grandi difficoltà. Ma nonostante tutto, non ha perso la sua innocenza.

La sua reazione a questa triste vicenda ha toccato profondamente tutti: ha scritto una lettera a Babbo Natale, chiedendo non giocattoli o regali, ma un nuovo apparecchio acustico per poter tornare a sentire il mondo intorno a sé.

LA SOLIDARIETÀ

Questo episodio, purtroppo, mette in luce una realtà difficile, fatta di abbandoni e gesti inaccettabili che ricadono sulle spalle dei più piccoli.

Ma, allo stesso tempo, dimostra come la comunità possa rispondere con solidarietà e calore umano, accorrendo in aiuto di chi ha bisogno.

Il piccolo di Aversa, nonostante tutto, continua a sognare. E chissà che questo Natale non possa portargli il dono più grande: la possibilità di tornare a sentire e di non sentirsi più solo.

Redazione

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