Aversa. Niente tavolini a Capodanno, insorgono i commercianti
Veglione di Capodanno senza tavolini in strada ad Aversa: un provvedimento che ha scatenato le reazioni dei commercianti locali, preoccupati per le gravi ripercussioni economiche: “così si distrugge l’economia”.
La decisione del Comune di Aversa di vietare l’installazione di tavolini all’aperto durante il Veglione di Capodanno ha sollevato un’ondata di proteste tra i commercianti del centro storico e non solo.
L’ordinanza, che limita l’occupazione del suolo pubblico per i tradizionali festeggiamenti della “Vigilia di Capodanno” all’aperto, è stata interpretata da molti come una mossa dannosa per le attività locali, già alle prese con le difficoltà economiche post-pandemia.
Nell’annuncio dell’ordinanza di vietare i tavolini e sedie all’aperto, vi è anche il ‘niet’ all’evento per la notte del 31 dicembre, con tanto di countdown, ballerini, dj set e musica anni ’90: annullamento a seguito del vertice svoltosi il 23 dicembre alla Prefettura di Caserta per motivi di sicurezza.
“AVERSA IN GINOCCHIO”
“Questa decisione è un colpo mortale per le nostre attività. A Capodanno, tanti clienti scelgono di fare l’aperitivo all’aperto e godere della vista delle strade illuminate e del clima festivo. Limitare questa possibilità significa minare l’economia locale, già fragile”, afferma un proprietario di un locale sito a via Roma.
“I tavolini all’esterno non sono solo un servizio, sono un’occasione di visibilità, un’opportunità che va persa. Questo vuol dire un altro anno difficile per noi”.
“La colpa di quattro scalmanati non può ricadere su noi gestori di attività: colpirne uno per educarne mille”, sottolinea l’imprenditore facendo riferimento alla rissa della Vigilia di Natale proprio a via Roma.
La vicenda ha diviso l’opinione pubblica, con i commercianti che accusano l’amministrazione di non tener conto delle difficoltà che i piccoli imprenditori devono affrontare, soprattutto durante le festività.
“GARANTIRE MASSIMA SICUREZZA”
D’altra parte, l’Amministrazione comunale ha giustificato la misura con motivazioni di ordine pubblico e di sicurezza. “Si vuole evitare il sovraffollamento nelle aree più sensibili del centro storico, soprattutto durante una notte come quella di Capodanno, dove l’afflusso di persone potrebbe diventare difficile da gestire”, spiegano i vertici del Comune.
LE REAZIONI
L’iniziativa comunale non ha mancato di far discutere anche i cittadini. In molti, infatti, si chiedono quale sia la logica di un divieto che colpisce un settore già in difficoltà. “Capisco la necessità di garantire la sicurezza, ma non è possibile che ogni anno dobbiamo fare i conti con decisioni che penalizzano i piccoli imprenditori”, commenta Luciano, un aversano che frequenta i locali del centro.
COMMERCIANTI DELUSI
Tuttavia, i commercianti non sono convinti. “La sicurezza non deve essere pretestuosa. Con il buon senso, si poteva trovare una soluzione. Chiudere le strade, magari, e garantire maggiori controlli, ma non eliminare completamente l’opportunità di lavorare. Così si distrugge l’economia”, aggiunge Maria, proprietaria di un locale in via Seggio, una delle vie della movida normanna.
Per tentare di far sentire la propria voce, i commercianti sono pronti a inviare una lettera formale all’amministrazione a pochi giorni dal 31 dicembre. “Non chiediamo di ignorare le necessità di sicurezza, ma vogliamo che vengano prese decisioni condivise, che considerino anche l’importanza di un settore che dà lavoro a tante persone e contribuisce in maniera significativa al PIL della città”, affermano un gruppo di commercianti di Aversa.
Alcuni esercenti hanno anche pensato di ricorrere a manifestazioni pubbliche per attirare l’attenzione sulla questione. In un momento delicato per il commercio, con il boom delle vendite natalizie in forte calo e la concorrenza dell’e-commerce sempre più agguerrita, il 31 dicembre potrebbe essere per molti l’ultimo appiglio per rimediare ai bilanci negativi.
ECONOMIA DI AVERSA IN GIOCO
Per molti, Capodanno rappresenta un’opportunità fondamentale, e il divieto potrebbe avere ripercussioni non solo sulle attività di ristorazione, ma anche sul settore del commercio al dettaglio.
“Se il centro storico di Aversa è vivo, se c’è gente che passeggia e si ferma a fare acquisti o a mangiare, tutto il resto ne beneficia. I negozi sono pronti ad accogliere i clienti, ma senza l’afflusso generato dall’offerta dei ristoranti e dei bar, sarà un altro Capodanno di crisi”, conclude Fabio De Rosa.
Aversa, città dalla storia millenaria, si trova così di fronte a una scelta difficile: come bilanciare le esigenze di sicurezza e ordine pubblico con le necessità di un tessuto economico che, seppur in difficoltà, resta il cuore pulsante della città. Il tempo dirà se questa decisione sarà davvero in grado di tutelare la sicurezza, o se, come temono i commercianti, finirà per affossare un settore già in ginocchio.