Festival di Sanremo, Comune fa appello contro la sentenza del Tar
Il comune di Sanremo ha annunciato che ricorrerà al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, che dispone l’obbligo di una gara per il Festival, senza più l’affidamento diretto alla Rai.
La decisione è stata presa dalla Giunta dopo la riunione dei giorni scorsi alla presenza dei legali. Il Comune ha affidato l’incarico allo studio Bonura di procedere all’appello.
“Dopo aver analizzato la pratica e approfondito i possibili sviluppi futuri – dice il sindaco Alessandro Mager – alla luce del pronunciamento del Tar, abbiamo assunto la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato per continuare a tutelare il Comune in tutte le sedi”.
“Intanto, in ottemperanza alla sentenza, e a prescindere dall’esito che avrà il ricorso, ci siamo attivati immediatamente per predisporre la manifestazione di interesse. Oggi, infatti, è stata costituita un’unità operativa per la inerente alla concessione dell’uso in esclusiva del marchio svolgimento del Festival, a partire dall’anno 2026” aggiunge il sindaco della città dei Fiori.
L’organismo, realizzato dal segretario generale Monica Di Marco, risponderà alle direttive del sindaco e dell’assessore al Turismo ed è composto anche dai dirigenti del turismo e dei servizi finanziari, dai funzionari dell’ufficio gare e contratti, dall’avvocatura comunale e dal capo di gabinetto.
Tar Liguria: “Illegittimo affidamento Festival di Sanremo alla Rai”
È “illegittimo l’affidamento diretto alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell’organizzazione del festival” per il 2024-2025: fatta salva la prossima edizione, dal 2026 si dovrà procedere “con una gara aperta agli operatori del settore”.
In 58 pagine, il Tar della Liguria mette nero su bianco una sentenza che potrebbe cambiare la storia dell’evento tv per eccellenza.
La Rai valuta il ricorso, ma intanto getta acqua sul fuoco: “I giudici amministrativi – fa sapere Viale Mazzini – hanno confermato l’efficacia della convenzione stipulata tra Rai e il Comune di Sanremo per l’edizione 2025, nonché la titolarità in capo a Rai del format televisivo da anni adottato per l’organizzazione del Festival”: “nessun rischio”, quindi, “che la manifestazione canora, nella sua veste attuale, possa essere organizzata da terzi”.