M5S, da Garante a ‘povero Grillo parlante’
Un risultato schiacciante. Gli iscritti del M5S, in seconda votazione, non solo hanno licenziato Beppe Grillo da garante ma, di fatto, lo hanno accompagnato pure alla porta.
Non solo, gli hanno pure tolto il contratto da 300mila euro l’anno per la sua consulenza.
Il leader Giuseppe Conte, sorridente e in maniche di camicia, in diretta Fb ha fatto il punto della situazione e, per un attimo, si è trasformato in ‘coniglio mannaro’, gentile all’apparenza ma spietato: “Chi rimesta nel torbido, se si azzarda a continuare su questa linea, o a un’azione in giudizio, la pagherà caramente” ha detto Conte sottolineando che sono state adottate “tutte le cautele del caso. Non abbiamo nessun timore. Chi si azzarderà a intralciare l’azione politica del Movimento troverà una barriera solida, anche legale. Pagherà anche il risarcimento dei danni”.
Il genovese Grillo ora farà bene i suoi conti. “Sarebbe stato bello avere negli ultimi anni un Grillo partecipe, coinvolto, purtroppo si è messo ai margini – ha detto ancora Conte- sarebbe stato bello averlo ai cancelli di Stellantis o durante le elezioni politiche ed europee, con la sua capacità comunicativa. Purtroppo così non è stato, anziché averlo al nostro fianco lo avevamo a scambiare telefonate con Draghi”.
Tornando al M5S, Conte ha sottolineato: “Siamo una comunità che non ha tagliato le antiche radici, che anzi hanno dato buoni frutti. Non è più l’epoca delle cacciate e delle espulsioni con un PS, delle decisioni padronali con una sfilza di espulsioni a tappeto. Questa è una casa democratica per tutti, dove tutti possano sentirsi a proprio agio per dare un contributo”.
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(Dire)