I Simit, le ciambelle di ‘pane bianco’ della Turchia
Il Simit, la ciambella di ‘pane bianco’ della Turchia: una tradizione che affonda le radici nella storia e nel cuore della vita quotidiana.
In Turchia, il profumo del pane appena sfornato è una parte essenziale della vita di ogni giorno, e tra le molte varietà che costellano la tradizione panificatoria del paese, uno dei prodotti più iconici e amati è il Simit.
Queste ciambelle croccanti e dorate, spesso accompagnate da tè e formaggio, sono un simbolo della cultura turca, amate tanto per la loro bontà quanto per la loro capacità di unire le persone.
Cos’è il Simit?
Il Simit è una ciambella di pasta lievitata, dalla forma rotonda e allungata, ricoperta di semi di sesamo che le conferiscono un sapore inconfondibile e una croccantezza unica. La sua consistenza è morbida all’interno, ma la crosta esterna è croccante e dorata, grazie alla tecnica di cottura che prevede un breve passaggio in una soluzione di acqua e zucchero prima di essere rotolata nei semi di sesamo e infine cotta al forno. Questo processo dona al Simit una superficie lucida e un sapore ricco, con un perfetto equilibrio tra la dolcezza dei semi e il sapore leggermente salato dell’impasto.
A differenza di altre tipologie di pane che si trovano in Turchia, il Simit è in genere considerato uno snack o una colazione piuttosto che un alimento principale. È una prelibatezza che si trova in ogni angolo della Turchia, dalle strade trafficate delle grandi città come Istanbul alle piccole cittadine rurali, e viene consumato in vari momenti della giornata.
La ricetta
Gli ingredienti: 3 tazze di farina; 1 cucchiaio di zucchero semolato; 1 cucchiaino di sale; 1 tazza di caffè di olio vegetale; 1 confezione di lievito fresco; fino a 1 tazza di acqua calda; 1,5 tazze di semi di sesamo.
Disponiamo la farina a forma di fontana, aggiungendo al centro il lievito fresco già sciolto in acqua tiepida. Mischiamo con lo zucchero, l’acqua calda, il sale e l’olio vegetale. Aggiungiamo farina e impastiamo finché non otteniamo la consistenza della pasta del pane (in turco “la morbidezza del lobo dell’orecchio”).
Dividiamo la pasta in piccole palline, dalle quali nasceranno i nostri Simit. Lasciamo riposare per 15 minuti, dopodiché allunghiamo le palline fino a circa 30 centimetri. Modelliamo la pasta a forma di ciambella, unendo le estremità. A questo punto viene la parte più divertente.
Bagniamo le ciambelle nell’acqua e rivoltiamole nel sesamo, accertandoci che i semini aderiscano. Predisponiamo i Simit sulla teglia, facendole riposare per 20 minuti prima di infornare. Cuociamo per 20 minuti a 180 gradi.
Le origini storiche del Simit
Le origini precise del Simit sono avvolte nel mistero, ma la tradizione del pane a forma di ciambella sembra risalire a tempi antichi, probabilmente influenzata dalle antiche civiltà che abitavano l’area che oggi corrisponde alla Turchia. Alcuni storici ritengono che la tradizione di fare pane a forma di anello sia stata portata dai Romani o dai Bizantini, ma è nel periodo ottomano che il Simit acquisisce la forma e la popolarità che conosciamo oggi.
Nel contesto dell’Impero Ottomano, il Simit era già molto apprezzato come cibo da strada, facilmente accessibile per la popolazione urbana. I venditori ambulanti, che trasportavano le ciambelle su carrelli, divennero una presenza familiare nelle città turche, e ancora oggi, a Istanbul, i simitci (venditori di Simit) sono una figura iconica che percorre le strade con il loro carretto, creando una scena pittoresca che rimanda a tradizioni secolari.
Nella vita quotidiana turca
Il Simit ha un posto speciale nel cuore dei turchi, non solo per il suo gusto, ma anche per il suo significato sociale. A Istanbul, ad esempio, è comune vedere i passanti fermarsi per acquistare un Simit caldo da uno dei numerosi venditori, magari accompagnato da un bicchiere di tè turco fumante, in un rituale che rappresenta un momento di pausa e di convivialità.
La variante: dal classico alla modernità
Sebbene il Simit tradizionale rimanga il più amato, negli ultimi anni si sono sviluppate varianti che riflettono l’evoluzione dei gusti e l’adattamento alle nuove abitudini alimentari. Molti panifici e caffè turchi offrono Simit farciti con ingredienti come il formaggio, il salame, o addirittura con versioni dolci che includono miele o cioccolato. Alcuni versioni moderne, per esempio, vedono l’utilizzo di farine integrali o senza glutine per soddisfare le esigenze dietetiche dei consumatori contemporanei.
Oltre i confini turchi
Negli ultimi anni, queste ‘cambelle di sesamo’ hanno guadagnato popolarità anche al di fuori dei confini turchi, trovando spazio nelle panetterie e nei ristoranti delle grandi città internazionali.
In altre parti del Medio Oriente viene consumato con uova sode e/o duggah, che è una miscela di erbe usate come condimento, insieme con yogurt o latticello viene comunemente usato per la rottura del digiuno nelle moschee della Mecca e Medina.
In Armenia il Simit (“Bokegh” in armeno) è un tradizionale pane natalizio.
Passato e presente: Simit, simbolo della cultura turca
Il Simit non è solo un semplice pane; è un simbolo della cultura turca, un legame tra passato e presente, e un elemento che arricchisce la quotidianità dei turchi. Con il suo sapore inconfondibile e la sua storia affascinante, il Simit rappresenta un ponte culinario che collega le tradizioni ottomane alla modernità. Sia che lo si assapori per strada, in compagnia, o a casa, questa ciambella di pane bianco è una vera e propria icona gastronomica della Turchia.