Spara in bocca ad un coetaneo: non era una scacciacani ma una pistola vera

Il gip per i Minorenni di Brescia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 16enne che era già indagato per lesioni gravi perchè nel pomeriggio del 22 novembre, ad Asola (Mantova), a bordo di un autobus di linea che trasportava gli studenti delle scuole superiori, aveva esploso un colpo ferendo un altro minorenne di 17 anni alla bocca e alla mandibola.

L’arrestato è stato portato al carcere minorile “Beccaria” di Milano, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria minorile.

Tra il 16enne arrestato e il 17enne ferito era scoppiata una lite conclusa con un colpo di pistola che aveva colpito in faccia il ragazzo, portato in ospedale e operato.

In un primo momento sembrava che a causare la ferita fosse stata una scacciacani. Durante l’intervento chirurgico i medici hanno rimosso invece un proiettile di piccolo calibro che era rimasto incastrato tra la lingua e la mandibola e che era stato sparato, hanno accertato i militari, da una Beretta 6,35.

UNA PISTOLA VERA

10 giorni fa aveva ferito un compaesano 17enne sparandogli alla bocca e facendogli saltare tre denti. L’arma usata in quel frangente in realtà era una rivoltella vera: una Beretta calibro 6,35 rinvenuta nelle acque del fiume Oglio dai carabinieri subacquei.

Il ragazzino ha indicato ai militari il punto dell’Oglio dove aveva gettato la rivoltella.

I carabinieri e la Procura dei minori di Brescia nel corso delle indagini, sebbene non fosse ancora stata ritrovata, hanno sempre avuto il sospetto che si trattasse di una vera pistola.

I MOTIVI

Restano da chiarire i contorni della vicenda, che si è verificata lo scorso 20 dicembre ad Asola, nelle vicinanze della fermata dell’autobus in corrispondenza dell’istituto scolastico superiore Falcone, lungo la linea Apam che collega proprio Asola e Rivarolo Mantovano.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, tra l’aggressore e il ferito, sul bus sarebbe scoppiato un violento litigio al culmine del quale il 16enne avrebbe puntato la pistola all’altezza della bocca del suo compaesano, ferendolo in modo serio e facendogli saltare tre denti.

Nel giorni successivi, il 16enne aggressore invece aveva affermato che si fosse trattato di un gesto involontario che improvvisamente sarebbe partito lo sparo.

Resta da capire il contesto il cui si è verificato l’episodio, perché il 16enne si trovasse su un bus studenti portando con sé un’arma da fuoco, e dove si sia procurato la rivoltella.

Redazione

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