Taharrush gamea, la molestia sessuale condotta in branco
Negli ultimi anni, il termine “Taharrush Gamea” ha iniziato a comparire con crescente frequenza nei media internazionali, accendendo un dibattito acceso su una forma specifica di violenza sessuale di gruppo.
Ma cos’è esattamente il Taharrush Gamea, e perché è importante affrontare questa problematica in modo diretto e senza ambiguità?
Origine del fenomeno
Il termine “Taharrush Gamea” deriva dall’arabo e si traduce letteralmente in “molestia collettiva”. Questo fenomeno, emerso inizialmente in contesti urbani del Medio Oriente e del Nord Africa, è stato segnalato per la prima volta in maniera estesa durante eventi di grande affluenza come manifestazioni, celebrazioni pubbliche e festival.
Consiste in aggressioni sessuali condotte da gruppi di uomini, che circondano e isolano una vittima – quasi sempre una donna – per molestarla fisicamente e verbalmente, approfittando del caos e della difficoltà di intervento immediato da parte delle autorità o di altre persone.
Episodi salienti
Uno degli episodi più noti si è verificato durante le celebrazioni di Capodanno a Colonia, in Germania, nel 2016. Centinaia di donne hanno denunciato molestie, aggressioni sessuali e furti perpetrati da gruppi di uomini, descritti in gran parte come giovani di origine mediorientale o nordafricana.
Simile modus operandi in Italia, in ben due festeggiamenti di Capodanno in quel di Milano.
“Ero atterrita. Sono stata trascinata da una parte all’altra da un fiume di uomini, erano 30 o 40 in tutto e non riuscivo ad uscire”. È la drammatica testimonianza di Laura, la studentessa belga ventenne che ha raccontato cosa è accaduto a lei e a cinque suoi amici nella notte di San Silvestro in piazza Duomo, a Milano, dove erano giunti per festeggiare Capodanno tra la notte del 31 dicembre 2024 – 1 gennaio 2025.
Lo stesso sistema adottato nel Capodanno dell’anno del 2022, sempre a Milano, con una decina di ragazze accerchiate e aggredite da giovani nordafricani.
Meccanismi del Taharrush Gamea
Ciò che rende il Taharrush Gamea particolarmente inquietante è la sua dinamica strutturata. Gli aggressori agiscono spesso in gruppo, utilizzando tattiche coordinate per creare confusione, intimidire la vittima e scoraggiare l’intervento di testimoni. La folla funge da copertura, rendendo difficile identificare i responsabili. Questo modus operandi sfrutta il senso di impunità garantito dall’anonimato della massa.
Impatto sulle vittime
Le conseguenze per le vittime sono devastanti, sia a livello fisico che psicologico. Molte donne riportano traumi profondi, ansia, depressione e paura di partecipare a eventi pubblici o frequentare spazi affollati. In alcuni casi, le vittime devono anche affrontare stigma sociale e una mancanza di supporto adeguato.
Il Taharrush Gamea è una forma di violenza che non può essere ignorata o sottovalutata. Richiede un impegno collettivo da parte di governi, organizzazioni internazionali, media e società civile per proteggere le donne e garantire che possano vivere e muoversi liberamente, senza paura di essere vittime di molestie o aggressioni. Il primo passo è riconoscere l’esistenza del problema e affrontarlo con determinazione e solidarietà.