Madre Cecilia Sala “Sono soddisfatta dell’incontro con la Meloni”
ROMA (ITALPRESS) – “Questo incontro mi ha aiutato. Avevo bisogno di guardarci negli occhi anche tra mamme. La fiducia è tanta, sicuramente stanno lavorando e io sono un pò come Cecilia, sono un pò un soldato: aspetto e rispetto il lavoro che stanno facendo. Quello che potrò fare da parte mia lo farò. Sicuramente loro stanno facendo il loro” Così Elisabetta Vernoni, la mamma di Cecilia Sala, la giornalista italiana in prigione in Iran, incontrando i giornalisti all’uscita da Palazzo Chigi dove ha incontrato la premier Giorgia Meloni. Le telefonate con Cecilia “non sono frequenti” ha aggiunto. Quella di ieri è stata la seconda dopo la prima in cui mi ha detto che l’avevano arrestata. Poi c’è stato l’incontro con l’ambasciatrice. Ieri è stato proprio un regalo. Arrivano così inaspettate, quando vogliono loro. Quindi io sono lì ad aspettare la telefonata” afferma. “Purtroppo avrei voluto notizie più rassicuranti da parte sua e invece nelle domande che ho fatto mi ha risposto che non ha un cuscino su cui appoggiare la testa. Si fa e si combatte per ottenere rispetto”.
Sull’incontro con Giorgia Meloni ha detto che “la premier ha fatto un salto di qualità sulle rassicurazioni: è stata più precisa e puntuale ed è questo che io volevo. Sono soddisfatta dell’incontro afferma Elisabetta Vernoni che è preoccupata per le le condizioni di vita carcerarria della figlia. “Si è parlato di cella singola, ma non esistono, ci sono solo le celle di detenzione comuni e poi ci sono quelle di punizione, Cecilia è in una di queste” spiega, poi parla di due punti importanti. “La prima cosa per me sono condizioni più dignitose di vita carceraria e poi le decisioni importanti di forza del nostro Pese per ragionare sul rientro in Italia. Io non piango e non chiedo tempi” aggiunge. “Importante è che le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni che non ha commesso nulla non siano quelle che la segnano per tutta a vita”.
Sull’incontro con Giorgia Meloni ha detto che “la premier ha fatto un salto di qualità sulle rassicurazioni: è stata più precisa e puntuale ed è questo che io volevo. Sono soddisfatta dell’incontro afferma Elisabetta Vernoni che è preoccupata per le le condizioni di vita carcerarria della figlia. “Si è parlato di cella singola, ma non esistono, ci sono solo le celle di detenzione comuni e poi ci sono quelle di punizione, Cecilia è in una di queste” spiega, poi parla di due punti importanti. “La prima cosa per me sono condizioni più dignitose di vita carceraria e poi le decisioni importanti di forza del nostro Pese per ragionare sul rientro in Italia. Io non piango e non chiedo tempi” aggiunge. “Importante è che le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni che non ha commesso nulla non siano quelle che la segnano per tutta a vita”.
foto: Agenzia Fotogramma
(ITALPRESS).