Poliziotto libero dal servizio aggredito dopo aver prestato soccorso
Un episodio di irriconoscenza ha visto protagonista un poliziotto, libero dal servizio, intervenuto per soccorrere un uomo coinvolto in un incidente stradale. Ciò che l’operatore non si aspettava era di essere insultato e minacciato proprio dalla persona ferita.
LA VICENDA
Il fatto è avvenuto ieri, lungo il tratto stradale S.S. 7 ter che collega Taranto a San Giorgio Ionico/Monteparano. L’agente della polizia di Stato, in servizio presso la Questura di Taranto, stava rientrando a casa a Manduria dopo il turno di lavoro.
Durante il tragitto, si è imbattuto in un’auto ribaltata sulla carreggiata. Senza esitazione, ha fermato il veicolo e si è precipitato a prestare aiuto.
IL SOCCORSO
Dichiarandosi come poliziotto, ha controllato le condizioni dell’uomo intrappolato nell’abitacolo, lo ha aiutato a uscire e ha immediatamente allertato il numero unico delle emergenze per richiedere un’ambulanza.
Tuttavia, invece di ricevere un ringraziamento, l’agente si è trovato di fronte a una situazione surreale: il ferito, visibilmente alterato, ha iniziato a insultarlo e minacciarlo, irritato dal fatto che i soccorsi fossero stati attivati.
L’INTERVENTO DELLA POLSTRADA
Poco dopo sono intervenuti i sanitari del 118 e una pattuglia della polizia stradale. L’automobilista, un trentenne tarantino, ha continuato ad assumere atteggiamenti aggressivi, arrivando persino a strattonare gli agenti. Gli operatori sono riusciti a calmarlo, consentendo al personale medico di trasportarlo all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto per ulteriori accertamenti.
Dalle prime verifiche è emerso che il giovane si trovava probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e alcol. Questo spiegherebbe la sua reazione aggressiva nei confronti del poliziotto, il cui intervento ha reso impossibile nascondere il suo stato di alterazione psico-fisica.
Il trentenne è stato denunciato per resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni. Inoltre, la sua condotta è stata segnalata ai carabinieri competenti per territorio, che hanno avviato le procedure per accertare la guida in stato di alterazione. Le conseguenze per il giovane saranno severe: il recente nuovo codice della strada prevede sanzioni amministrative significative, il ritiro della patente e la sua sospensione.
IL COMMENTO DEL SIULP
«Non possiamo non commentare ed esaltare il recente operato di un nostro Sovrintendete della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Taranto oltre che dei colleghi del Distaccamento della Polizia Stradale di Manduria, intervenuti per un grave incidente stradale».
Così Antonio Digregorio, segretario generale provinciale del sindacato di polizia Siulp di Taranto.
«Di fatto, è passato in secondo piano il pensiero che si potesse mettere a repentaglio la sua di vita, semmai, ha pensato solo a salvare quella del conducente. Il salvataggio ultimo, è la fotografia di altri analoghi interventi che per la loro efficacia e tempestività oltre che difficoltà, hanno scongiurato conseguenze tragiche. Azioni spesso messe in atto da agenti della Polizia di Stato, tra l’altro fuori servizio; ed è su questo presupposto che si incardina il nostro ‘essere polizotti’ che va oltre il classico “ordine di servizio” e oltre il normale turno di lavoro».
‘ATTACCHI ALLA DIVISA’
«Unica nota stonata – dice il sindacalista – non certo attribuibile all’operato degli agenti, è data dal comportamento della persona soccorsa, la quale, probabilmente per effetto dell’assunzione di alcolici o di sostanze stupefacenti, a tratti ha perso il controllo, per lo più scagliandosi contro i colleghi in divisa del Distaccamento della Polizia Stradale di Manduria, intervenuti con la loro pattuglia sul posto e da cui, è poi scaturita la denuncia del soggetto, ritenuto responsabile dei reati di resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni. A loro giunge tutta la nostra solidarietà, sebbene, l’atteggiamento del soggetto, stride un pò con tutto il resto ed apre nuovamente il fronte alle nostre consuete riflessioni e denunce, in ordine alle reiterate aggressioni compiute nei confronti delle Forze dell’Ordine e a tutti coloro che svolgono le cosiddette helping profession».