Teverola. Insulti omofobi in consiglio comunale
“Sei come la chicchinella sul c….”. Insulti omofobi nell’odierno consiglio comunale di Teverola da parte del consigliere comunale indipendente (a supporto della maggioranza) Biagio Pezzella verso l’esponente dell’opposizione, Pasquale Gnasso del gruppo ‘Teverola in Testa’.
“Quando un insulto di questo tipo capita sul marciapiede tendo a fingere di non sentire e mi sforzo di dimostrare che le qualità di una persona non si misurano in base ai gusti sessuali”.
Scrive il consigliere Pasquale Gnasso, che proprio nell’ultima campagna elettorale, ha fatto della lotta per la difesa dei diritti della comunità LGBTIQ+ una priorità della sua attività politica e amministrativa.
“Tuttavia, quest’oggi sedevo in consiglio in qualità di consigliere comunale e trovo inaudito che al minimo contraddittorio un consigliere mi si rivolga con un insulto di una violenza intollerabile per mettermi a tacere. È stata calpestata l’istituzione e ritengo che siano oggi il sindaco e il presidente del consiglio a dover rispondere e prendere i dovuti provvedimenti”.
“L’omofobia è questo, è quando l’istituzione tace dinanzi a questo tipo di violenza!”.
‘DIMISSIONI SUBITO’
A commentare l’accaduto anche il gruppo ‘Teverola in Testa’ di cui fa parte Gnasso: “Nelle fasi concitate del consiglio comunale di poche ore fa non avevamo ascoltato la volgarissima frase pronunciata dal consigliere comunale. Parole di una gravità inaudita, la più grande vergogna che si sia mai consumata in un civico consesso. Chiediamo alla presidente del consiglio di assumere tutti i provvedimenti del caso. Le dimissioni come misura meno rigida! Quando silenziosi mandanti armano la mano di ignoranti, i danni possono essere irreparabili! Tutta la nostra solidarietà all’amico Pasquale Gnasso”.
“Esprimo la mia vicinanza al Consigliere comunale di Teverola (Caserta) Pasquale Gnasso per il gravissimo episodio avvenuto quest’oggi, durante il Civico Consesso della Città. Il Consiglio Comunale, oltre a rappresentare un organo di governo, è una forma di democrazia diretta”, scrive l’On. Agostino Santillo, esponente e deputato M5S alla Camera.
“Non è possibile tollerare toni del genere, linguaggi scurrili e insulti che offendono la dignità della persona. Chi siede in Consiglio Comunale deve avere rispetto dell’Istituzione di cui fa parte e deve avere rispetto soprattutto dei cittadini che rappresenta. Mi auguro che arrivino presto le scuse, doverose in una comunità civile”.