Il vaccino antipneumococcico arriva in farmacia
La Lombardia alla prova del vaccino antipneumococcico in farmacia.
Da oggi e per i prossimi sei mesi le ATS Brianza e Valpadana, comprendenti le province di Monza, Lecco, Mantova e Cremona, saranno coinvolte in un progetto sperimentale che porterà il vaccino nelle farmacie sul territorio.
La campagna di prevenzione, rivolta in questa fase ai cittadini residenti d’età compresa tra i 65 e i 72 anni, si pone l’obiettivo di incrementare il tasso di adesione alla vaccinazione, ancora troppo bassa rispetto al 75% fissato dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025.
Il progetto è promosso dalla rivista di politica sanitaria “Italian Health Policy Brief” con il contributo non condizionante di Pfizer ed è stato illustrato alla presenza di esponenti di spicco della politica e della sanità lombarda.
Dal governatore Attilio Fontana alle associazioni dei pazienti, passando per medici e farmacisti, l’auspicio è che la vicinanza e il rapporto di fiducia tra persone e farmacisti spinga sempre più cittadini a fare un passo in avanti verso la prevenzione di patologie come polmonite e meningite.
In questo senso, la scelta di portare la campagna di vaccinazione nelle farmacie è strategica.
Una volta terminata la fase di sperimentazione, dunque, l’obiettivo sarà esportare il modello in altre province lombarde, per allargare poi la rete anche a livello nazionale. L’altro passo sarà coinvolgere una fascia più ampia della popolazione, raccomandando il vaccino non solo a pazienti fragili e anziani, ma anche ai più giovani.
Il vaccino anti-pneumococcico
I vaccini antipneumococcici sono vaccini che prevengono la malattia pneumococcica, causata dal batterio Streptococcus pneumoniae, solitamente manifesta sotto forma di polmoniti, meningiti e sepsi.
La risposta anticorpale specifica contro gli antigeni contenuti nel vaccino si produce in genere entro la terza settimana dall’inoculo e dura per alcuni anni.
Il vaccino antipneumococcico è indicato nei pazienti ad alto rischio di contrarre infezioni pneumococciche, come gli adulti affetti da malattie croniche di tipo cardiovascolare o polmonare, diabete mellito, alcoolismo, cirrosi, gli anziani, i soggetti adulti immunocompromessi, inclusi quelli con ridotta funzionalità splenica o splenectomizzati, i pazienti affetti da linfoma di Hodgkin, linfoma, mieloma multiplo, insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica, e coloro che hanno subito un trapianto d’organo.
VACCINO INDICATO PER I BAMBINI
In pediatria il vaccino è inoltre indicato nei bambini con più di 2 anni affetti da malattie croniche specificatamente associate a un aumentato rischio di malattie pneumococciche, come quelli con asplenia funzionale o anatomica, compresa anemia a cellule falciformi, sindrome nefrosica, perdita di fluido cerebrospinale e condizioni associate a immunosoppressione.
La somministrazione di una seconda dose può essere effettuata solo nei pazienti, comunque ad alto rischio, che hanno ricevuto la prima dose da più di 6 anni (adulti) o da 3-5 anni (bambini di almeno 10 anni) o che presentano un titolo anticorpale minimo. In generale l’immunogenicità del vaccino nei bambini di età inferiore a 2 anni è piuttosto scarsa.
LA SOMMINISTRAZIONE
Il vaccino antipneumococcico viene somministrato in dose singola di 0,5 mL per iniezione intramuscolare, da effettuare nel deltoide o nel gluteo, oppure per via sottocutanea.
Raramente il vaccino può provocare dolori muscolari o articolari, febbre, rash cutanei, reazioni allergiche o anafilassi; è possibile una reazione locale al sito di iniezione.
Il vaccino non deve essere somministrato nel corso di chemioterapia o radioterapia, ma la vaccinazione deve essere effettuata almeno 14 giorni prima dell’inizio del trattamento; inoltre il vaccino non deve essere somministrato meno di 10 giorni prima dell’inizio di un trattamento farmacologico con immunosoppressori.
(Dire)