Alteravano registri per coprire studenti assenti: 37 indagati
Alteravano i registri del consiglio di classe facendo risultare presenti studenti che di fatto non frequentavano le lezioni per farli poi sostenere l’esame di maturità.
LA VICENDA
37 persone, tra cui numerosi docenti e collaboratori di una scuola privata di Baiano, in provincia di Avellino, sono così finite nelle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Avellino, coordinate dal procuratore, Domenico Airoma, che ipotizzano nei loro confronti illeciti riguardanti l’istituzione, la tenuta e la conservazione di documenti scolastici obbligatori.
Le condotte antigiuridiche sarebbero state poste in essere dalla coordinatrice delle attività didattiche con la complicità dei docenti.
Il rappresentante legale della scuola è stato anche denunciato per inosservanza degli obblighi in materia di conservazione di documenti obbligatori.
Scuola ricorre al Tar su dimensionamento, da 640 a 1400 studenti
Dopo le Regioni e i Comuni, anche i singoli istituti presentano ricorso al Tar contro il dimensionamento scolastico. E’ il caso dell’istituto Alberto Sordi di piazza Gola nel quartiere Talenti, a Roma.
Una rappresentanza di genitori e di docenti è stata ricevuta nei giorni scorsi dalla Regione ed ha spiegato i motivi della forte contrarietà al dimensionamento.
“Passeremmo da 640 a quasi 1400 studenti quando i limiti regionali sono entro i 1200 allievi”, hanno detto, oltre ad evidenziare che negli ultimi anni sono aumentati gli iscritti nella secondaria, a riprova dalla capacità di inclusione, didattica e di costruire una nuova comunità educante a misura del territorio.
“L’assessore alla Scuola della Regione Lazio Schiboni, nonostante le nostre precise istanze, spiegazioni e delucidazioni, su esplicita richiesta non ha mostrato la volontà di tornare sui propri passi: non ci sarà nessuna nuova delibera o rettifica alla precedente del 23 dicembre scorso – raccontano i rappresentanti del Consiglio di istituto che hanno preso parte all’incontro – le cose devono rimanere così, probabilmente perché altrimenti si creerebbe un precedente e molte altre scuole accorpate potrebbero fare la stessa richiesta.
“La Regione, ci è stato detto, deve proseguire negli accorpamenti, ‘senza se e senza ma’, perchè queste sono le richieste del ministero”.
“Ci saremmo aspettati una maggiore conoscenza della realtà, un dialogo; abbiamo riportato il malcontento delle famiglie e abbiamo comunicato con franchezza la nostra intenzione di ricorrere al Tar; la risposta della Regione è stata di non retrocedere”.
Di qui la decisione della scuola di fare ricorso.