Aversa. Rapina e sequestro alla Popolare di Bari: arrestato 35enne
Rapina e sequestro durante i colpi alla Banca Popolare di Bari (ora Banda del Mediterraneo, ndr) ad Aversa (CE): 35enne in manette.
Ieri, i Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aversa, – nell’ambito di attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica del Tribunale Napoli Nord | Aversa – hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari che dispone la misura della custodia cautelare in carcere per M.G., cittadino napoletano di 38 anni.
LA VICENDA
Le indagini – condotte tra i mesi di gennaio e ottobre 2024 – hanno consentito di raccogliere gravi elementi di colpevolezza nei confronti dell’indagato in ordine alla commissione dei reati di rapina aggravata, sequestro di persona, porto e detenzione abusiva di armi e ricettazione.
LA PRIMA RAPINA
In particolare, il destinatario del provvedimento è gravemente indiziato di aver compiuto unitamente ad un complice fermato dai militari a pochi giorni dall’evento – una rapina aggravata con l’uso di una pistola presso la filiale aversana della Banca del Mediterraneo (ex Banca Popolare di Bari) di via Saporito il 5 gennaio 2024, facendosi consegnare il denaro contante contenuto nella cassaforte.
SECONDA RAPINA CON SEQUESTRO
Ulteriormente, le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di reato in ordine alla sua partecipazione ad un secondo evento delittuoso il 27 marzo 2024, nel corso del quale il Direttore della medesima filiale di Aversa era stato sequestrato al suo arrivo nei pressi dell’Agenzia e costretto a salire in macchina da due rapinatori, i quali lo minacciavano con l’uso di una pistola, al fine di farsi consegnare il contante presente in filiale.
I due rilasciavano il Responsabile dell’Agenzia solo dopo qualche ora, a Napoli, avendo ceduto alla pressione investigativa delle ricerche immediatamente avviate dai militari dell’Arma e desistito dal loro intento criminale.
In entrambe le occasioni, l’intervento tempestivo dei militari e gli accertamenti tecnici immediatamente effettuati sul posto in seguito alla commissione dei reati unitamente alle attività tecniche di sopralluogo hanno consentito di ricostruire meticolosamente le concitate fasi dell’azione criminale.
LE INDAGINI
Le indagini si sono articolare attraverso l’analisi dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, i racconti delle vittime e dei testimoni presenti, nonché la complessa e minuziosa attività tecnica consistita nell’analisi dei tabulati di traffico telefonico e nell’intercettazione di conversazioni telefoniche.
Ciò ha consentito di istruire il grave quadro indiziario a carico della persona sottoposta alle indagini, la cui consistenza successivamente riconosciuta dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli Nord che ha accolto la richiesta di applicazione di misura cautelare avanzata dalla Procura.
La complessa, rapida e minuziosa attività d’indagine condotta dai militari dell’Arma diretti dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord – Aversa ha permesso di dare, a fronte della gravità dei reati commessi, una risposta decisa ai cittadini dell’agroaversano.