Concorso da rifare in 5 Regioni per 174 docenti

Tutto da rifare per gli aspiranti “tecnici di laboratorio” delle scuole secondarie di 5 Regioni che avevano partecipato al concorso: la prova scritta svolta lo scorso maggio a Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo, per 174 candidati è stata annullata.

Ai partecipanti del concorso docenti B022- Laboratori di tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali- è stato annullato perché, sostanzialmente, ai partecipanti è stato richiesto di indicare il proprio nome e cognome sui fogli di risposta. Le regioni interessate dalla sentenza sono Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria.

Lo ha stabilito il Tar di Ancona, accogliendo il ricorso proposto da un gruppo di concorrenti.

LA MOTIVAZIONE

Il Tribunale aministrativo ha infatti rilevato la violazione dell’anonimato nell’espletamento della prova pratica, in quanto ai candidati era stato richiesto di apporre il proprio nome e cognome sui fogli utilizzati per la soluzione dei quesiti.

LE PROVE DEL CONCORSO

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in una nota, pur minimizzando l’impatto della sentenza – 174 candidati interessati su un totale di 60 posti disponibili– ha confermato la necessità di ripetere la prova pratica e quella orale per i candidati coinvolti.

L’errore, commesso dall’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, non dovrebbe avere ripercussioni sulle 50 assunzioni già effettuate per l’anno scolastico 2024/2025. Il Mim è intervenuto a seguito delle polemiche politiche emerse a seguito della sentenza.

LA DECISIONE DEL TAR

Il Tar ha applicato questo principio giurisprudenziale, rilevando che, nella specie, si trattava di una prova pratica da espletarsi nell’ambito di un tempo massimo di otto ore e consistente nella redazione di una dimostrazione tecnica rivolta a studenti di una classe di un istituto tecnico o professionale, “sicché non è ipotizzabile che l’espletamento della stessa nell’arco delle otto ore concesse potesse avvenire alla presenza della commissione”.

MIM: “NESSUN RISCHIO PER IL CONCORSO DOCENTI PNRR”

“In ordine alle notizie allarmistiche di stampa secondo cui, a causa di una sentenza del Tar delle Marche sarebbe a rischio il primo concorso Pnrr per 20.000 insegnanti, è necessaria una categorica smentita”. Così il ministero dell’Istruzione e del merito (Mim), in una nota.

“Il concorso interessato dalla sentenza del Tar delle Marche si riferisce ad una classe di concorso per insegnante tecnico pratico (A022) gestito dall’Ufficio scolastico regionale delle Marche per un totale di 60 posti (Abruzzo 2, Emilia-Romagna 27, Marche 8, Puglia 14, Umbria 9)”.

“I candidati che hanno superato la prova scritta sono stati 174 e al 13/2 risultano a fascicolo 50 assunzioni in ruolo. Il Tar- spiega il ministero- ha stabilito nella sentenza che dovrà essere ripetuta la prova pratica in quanto sarebbe stata violata la regola dell’anonimato”.

“Pertanto, il rifacimento della prova pratica e dell’orale interesserà i 174 candidati che hanno superato la prova scritta, senza alcuna ripercussione sulle immissioni in ruolo già effettuate per l’anno scolastico 2024/2025 e sul complesso delle procedure Pnrr, stante anche l’esiguità dei numeri relativi alla procedura interessata dalla sentenza”, conclude il ministero.

FLC CGIL: “INCAPACITÀ E INADEMPIENZE”

“In esecuzione della sentenza, il ministero dell’Istruzione dovrà quindi far ripetere la prova pratica ai candidati e, successivamente, anche le prove orali con la conseguente pubblicazione di una nuova graduatoria di vincitori. Il ministero assicura che non ci saranno conseguenze sull’avvio del prossimo anno scolastico. Vorremmo tanto poterci credere– commenta il sindacato-, ma resta il fatto che ci troviamo, per l’ennesima volta, di fronte a incapacità e inadempienze che avrebbero il sapore della beffa se non si trattasse di una tragica realtà”. Così in una nota la Flc Cgil.

(Dire)

Redazione

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