Lusciano. Lavori pubblici nel caos, IV: “polemiche e irregolarità procedurali”
Continua a far discutere la gestione dei lavori pubblici nel comune di Lusciano, con dichiarazioni al vetriolo e problematiche amministrative che rischiano di compromettere il futuro dell’attuale amministrazione.
L’assessore ai Lavori Pubblici, Maria Consiglia Conte, ha recentemente attaccato un esponente del partito di Matteo Renzi, Italia Viva, affermando che: “dovrebbe lasciare immediatamente la carica di un partito in cui rappresenta solo se stesso, facendo commenti inutili e dimostrando una conoscenza delle norme e del funzionamento della macchina amministrativa pari a zero.”
A rincarare la dose è intervenuto il referente di Italia Viva, Luciano Dell’Aversano Orabona, che ha ironizzato sulla situazione dichiarando: “Pensiamo di stare su Scherzi a parte.”
“CAOS AI LAVORI PUBBLICI DI LUSCIANO”
“Ma al di là delle schermaglie politiche, emergono nuove e preoccupanti problematiche nel settore dei lavori pubblici – scrivono i renziani -. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, pare che alcuni interventi infrastrutturali siano stati avviati senza la necessaria autorizzazione della Sovrintendenza ai Beni Culturali, un’omissione che potrebbe derivare da una distrazione a monte nella presentazione dei progetti”.
“Va sottolineato che tali progetti sono stati avviati durante l’amministrazione dell’ex sindaco Nicola Esposito e con la supervisione dell’allora dirigente tecnico, l’architetto Sergio Maggiobello, mentre l’attuale assessore Maria Consiglia Conte ricopriva la carica di vicesindaco”.
“URGE INTERVENTO POLITICO DECISO”
“Di fronte a questa situazione, appare sempre più evidente la necessità di un intervento politico deciso. Il sindaco Giuseppe Mariniello è ora chiamato a prendere provvedimenti concreti, valutando il ritiro delle deleghe ai Lavori Pubblici e avviando un tavolo di confronto per evitare di aggravare ulteriormente la crisi amministrativa”, conclude Italia Viva.
“In assenza di un’azione tempestiva, l’amministrazione potrebbe infatti trovarsi esposta non solo a conseguenze istituzionali, ma anche a un serio rischio di default politico in vista delle prossime elezioni”.