Lusciano. Mariniello replica ai ‘golpisti’: “il bacio di Giuda…”

“Non amo scrivere né alimentare polemiche, ma è necessario fare alcune precisazioni. Questa esperienza amministrativa a Lusciano mi ha fatto constatare che esistono persone che, pur di mettersi in mostra, tendono a sopraffare tutto ciò che le circonda. Le comprendo e le perdono, perché, in fondo, non è colpa loro”.

Sono ormai le parole dell’ex sindaco Giuseppe Mariniello replicando alla nota stampa del gruppo dei consiglieri ‘golpisti’: Maria Consiglia Conte, Luigi Abate, Filippo Ciocio e Luigi Tamburrino.

NESSUN RICATTO, SOLO LEALTÀ

“Innanzitutto, smentisco categoricamente le accuse secondo cui il Presidente del Consiglio, dott. Augusto Abategiovanni, e il consigliere Rosario Massa avrebbero ricattato il sottoscritto. Al contrario, la loro dichiarazione di indipendenza mi è stata consegnata personalmente, senza protocollarla, come segno di amicizia e fiducia”.

“Il loro intento era quello di mettermi in guardia rispetto a una crisi politica ormai evidente, non certo di ricattarmi. Solo dopo tanto tempo poi, hanno protocollato la loro indipendenza. Discorso questo che affronteremo poi”.

LA FOLLIA DELLA ‘GRANDEZZA’

“Questa crisi è nata a causa del consigliere Filippo Ciocio, che, dimenticando di non essere più all’opposizione, ha continuato a comportarsi con minacce e insulti, sentendosi sminuito nella sua presunta ‘grandezza’”.

“Con la pretesa di essere l’unico ‘capace’, ha cercato di sostituirsi agli organi istituzionali e di influenzare ogni decisione, entrando in conflitto con altri assessori e creando tensioni con gli uffici comunali”.

“Il suo atteggiamento ha esasperato i dipendenti, tanto che il personale dell’Ufficio Ragioneria e la Responsabile degli Affari Generali, dott.ssa Sarno, hanno chiesto il trasferimento presso altre amministrazioni”.

“Ancora più grave è stata la sua condotta nei confronti della Segretaria Comunale, oggetto di ripicche, provocazioni e insulti solo perché si era opposta a favorire momenti di difficoltà personali a discapito della collettività”.

“La Segretaria, in quanto funzionario dipendente dalla Prefettura, ha preferito trasferirsi piuttosto che alimentare una controversia che avrebbe potuto avere risvolti anche di natura penale. Per questa scelta, che denota grande maturità, la ringrazio vivamente”.

“Ho cercato più volte di minimizzare e di perdonare questi atteggiamenti, sperando in un ravvedimento che, purtroppo, non è mai arrivato”.

“Ciocio ha tentato di screditare il Presidente del Consiglio e i consiglieri Massa e Mottola, quest’ultima subentrata nel ruolo di capogruppo dopo che lui aveva perso la necessaria fiducia politica”.

“Nel frattempo, tentava di destituirmi con accordi sottobanco e diffondeva  fake news contro di me e il consigliere Massa. Il Presidente del Consiglio, Abategiovanni, è stato persino bersaglio di quattro lettere di sfiducia prive di motivazione, frutto di accordi segreti con alcuni consiglieri di minoranza”.

“Nonostante tutto, ho continuato a sperare in un cambiamento, ma il mio silenzio è stato interpretato come incapacità politica”.

LA NASCITA DEL GRUPPO DI INDIPENDENZA

“Di fronte a questo clima sempre più teso, il Presidente del Consiglio Abategiovanni, la capogruppo Luisa Mottola e il consigliere Rosario Massa hanno deciso di formare un gruppo autonomo di indipendenza, critico verso alcune scelte politiche ma mai distruttivo nei confronti dell’Amministrazione (prot. Comune di Lusciano n. 2626 del 04.02.2025)”.

“La situazione è poi degenerata ulteriormente: Ciocio e la vicesindaca Conte hanno avviato un’azione denigratoria nei miei confronti, nonostante in passato Ciocio avesse persino presentato al Predidente della Repubblica un documento, pubblicato dalla stampa il 09.02.2025, con gravi accuse proprio contro la Conte”.

“Nel frattempo persino la Comandante della Polizia Municipale è stata presa di mira, episodio pubblicato da testate giornalistiche e che ho tentato di sedare. Una vera e propria follia”.

IL BACIO DI GIUDA

“L’atto più vile è stata la mia sfiducia, presentata non in Consiglio Comunale, come sarebbe stato corretto, ma tramite un notaio, con modalità vigliacche e irrispettose dell’istituzione”.

“A rendere il tutto ancora più meschino è stato il comportamento della vicesindaca Maria Consiglia Conte, che, poche ore prima di firmare la sfiducia, si trovava a casa mia, accompagnata da un suo familiare, per suggellare un presunto patto di amicizia e di continuità amministrativa”.

“Poco dopo, si è recata dal notaio per firmare la sfiducia. Questo non è un gesto politico, ma un vero e proprio bacio di Giuda.

“Tutto il resto sono solo giustificazioni e menzogne per dare un senso a un atto sconsiderato da parte di Filippo Ciocio e della vicesindaca Conte, che ora cercano di presentarsi come vittime della mia Amministrazione”.

“Nulla di più, nulla di meno. Lo dichiaro per dovere di chiarezza e lealtà, prendendo le distanze da ogni accusa diffamatoria, nel pieno rispetto della Magistratura e delle Forze dell’Ordine”.

Redazione

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