Il territorio e il randagismo: convegno ad Aversa

Abbandono, randagismo e violenza sugli animali. A 44 anni dalla legge sul randagismo e a 24 da quella sul maltrattamento. Come il territorio favorisce ed alimenta il fenomeno e quali le conseguenze. E’ il tema del convegno che si terrà il prossimo 14 febbraio, ore 14:30, nella sala consiliare del Comune di Aversa.

Il convegno si pone come obiettivo una necessaria analisi dei fallimenti sul tema del randagismo e, soprattutto, una riflessione sui nuovi percorsi, prospettive, obiettivi e strategie.

Un territorio in cui siano presenti animali randagi in stato di totale abbandono richiede interventi a vari livelli.

Innanzi tutto è la dimostrazione di evidenti inadempienze degli Enti pubblici preposti per legge a contrastare questo incivile fenomeno, ed è inoltre soggetto a degrado, in primo luogo, ambientale.

Gli animali diventano facili obiettivi di maltrattamenti e vengono colpevolizzati perché considerati responsabili di insudiciare l’ambiente circostante, possono avere facile accesso alle fonti alimentari laddove ci siano discariche non custodite o cassonetti per rifiuti solidi urbani poco protetti.

L’imbrattamento dei luoghi pubblici e delle aree private, oltre alle ripercussioni di ordine ambientale, contribuisce inoltre alla diffusione di talune parassitosi (malattia da larva migrans – echinococcosi/idatidosi). E questi aspetti sono ancor più rilevanti in contesti già affetti da inquinamento antropico.

Al di là del problema ambientale, tuttavia, il randagismo è anche sintomo di degrado ed evidenti inadempienze, denotando il mancato o inefficace rispetto dei precetti contenuti nella normativa vigente che, per quanto perfettibile, ha dato i soddisfacenti risultati dove applicata correttamente e con lungimiranza.

Vi è la necessità di superare la “gestione del randagismo” intesa come atto di mera sanificazione del territorio con la rimozione degli animali e la loro sottoposizione alla detenzione, per altro con spese elevate per i Comuni che involontariamente alimentano la gestione da parte della malavita organizzata di strutture inadeguate e chiaramente incompatibili con le esigenze socio etologiche dei cani quanto dei gatti.

Del tutto impattanti dal punto di vista ambientale, oltre che pericolose dal punto di vista sanitario, sono proprio queste strutture che detengono centinaia di animali.

Per tutti i motivi sopracitati, il Convegno si pone l’obiettivo non solo di analizzare lo stato dell’arte, ma soprattutto di proporre strumenti operativi ed interventi per la gestione del fenomeno del randagismo, a partire dalla sua prevenzione, e mettendo a disposizione dei Comuni strumenti che vanno dall’educazione nelle scuole alla formazione degli operatori, dalla realizzazione dei Parchi canile e gattile alla gestione adeguata delle adozioni e alla valorizzazione della relazione uomo-animale.

Redazione

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